L’uomo preistorico aveva affinato la capacità di riconoscere rumori e suoni diversi presenti in natura. La costante attenzione a ciò che succedeva intorno a lui era fondamentale per la sua stessa vita. Gli animali erano maestri in questo e l’uomo per cacciare e difendersi dai grandi predatori, doveva essere ancor più accorto di loro. Sapeva emettere suoni attraverso le corde vocali, così come molti animali, ma aveva la capacità di diffondere la vibrazione sonora anche attraverso le mani o i piedi.

Anche le scimmie si percuotevano il petto e battevano le mani, ma l’uomo fu in grado di andare ben oltre. Si rese presto conto della diversità dei suoni prodotti colpendo un albero piuttosto che una pietra o una pelle di animale stesa a seccare al sole. Si accorse perfino che esistevano delle condizioni di particolare risonanza naturale, come una caverna o un albero cavo, che erano in grado di amplificare il suono rendendolo più aperto e potente. Il tamburo nasce quindi come logica conseguenza di questa ricerca sonora. Le culture antiche, figlie di una società ancora così a contatto con la natura, avevano intuito che la vibrazione è la vita stessa. Negli ultimi secoli l’uomo si è progressivamente allontanato dalle sue consapevolezze ancestrali, perdendo il contatto con le sue radici. La scienza moderna torna oggi ad insegnarci che ogni cosa presente nell’universo ha una sua vibrazione ed un suo ritmo, dall’atomo ai corpi celesti: il nostro cuore pulsa, così come pulsa l’intero cosmo.

Il tamburo è da sempre presente nelle antiche culture di tutto il mondo perché il suo battito ed il suo suono profondo, crea una risonanza fra il singolo individuo e la totalità del cosmo vivente. La sua vibrazione favorisce la capacità dell’essere umano di percepirsi come un punto facente parte di un disegno universale, spezzando l’illusione di essere separati dal tutto. Per questo motivo il tamburo sciamanico è secondo molte antiche culture un maestro saggio di medicina, di armonia e di guarigione per l’essere umano.

Il ritmo incessante del tamburo esprime lo stesso movimento che l’uomo ha da sempre osservato in natura come una sorta di linguaggio, di manifestazione universale. Se vogliamo definire il ritmo come il susseguirsi ordinato di eventi nel tempo, tutto intorno a noi parla di questo ritmo. Esso si esprime attraverso l’alternanza del giorno e della notte, il ciclo delle stagioni, la rotazione della terra intorno al sole, il movimento degli astri e delle stelle, i cicli lunari, le onde e le maree e molto altro ancora. La stessa cosa vale per l’uomo, con il suo ritmo cardiaco, la sua respirazione, il ciclo mestruale femminile e tutto ciò che riconduce la nostra vita ad un ritmo continuo.

Il tamburo rappresenta e celebra con il suo battere, la pulsazione ritmica della vita stessa, presente sul nostro pianeta. Per il popolo indio-americano degli Ojibwe il tamburo è infatti il cuore pulsante che produce la vibrazione della vita. Gli Ojibwe costruiscono tamburi di grandi dimensioni, che vengono suonati contemporaneamente da più persone.

Il tamburo viene posto al centro del gruppo dei suonatori che percuotendolo all’unisono danno vita ad un ritmo. Simbolicamente è la rappresentazione dei diversi Spiriti che circondano la Madre Terra e ne accompagnano il ritmo della vita.

Alce Nero descrive in questo modo il tamburo nella mitologia Sioux Oglala: “Il tamburo è sacro. E’ rotondo per rappresentare l’intero universo ed il suo battito costante è l’impulso, il cuore, la pulsione al centro dell’universo. E’ la voce di Wakan Tanka quando esso parla, i nostri cuori battono insieme come uno solo ed il suo suono ci muove e ci aiuta a capire il mistero ed il potere di tutte le cose”.

Molti studiosi oggi si chiedono perché la vibrazione del tamburo abbia anche il potere di rievocare nelle persone un ricordo ancestrale, una memoria antica inscritta nelle nostre cellule. Una risposta possibile sta nel fatto che il tamburo ha la capacità di farci regredire ai primi nove mesi della nostra vita, dove nella pancia di nostra madre, tutti abbiamo ascoltato il battito intenso del suo cuore. Questo ritmo, che non ha mai smesso di pulsare, esattamente come un tamburo, era il ritmo della vita stessa. Il suo suono caldo, accompagnava il nostro sonno, il suo pulsare senza sosta, a volte più accelerato e potente, dava ritmo e movimento alla nostra continua crescita. Questo lontano ricordo, ormai dimenticato dalla nostra parte conscia ma indelebilmente scritto nella nostra memoria, è la ragione per la quale molti di noi sentono un naturale trasporto verso il tamburo. Ascoltare il battere di un tamburo ci connette alla gioia di vivere, porta allegria, movimento, energia vitale, apertura. Le culture sciamaniche affermano che il tamburo ha molti poteri tra cui quello di metterci in comunicazione col cuore della Madre Terra, per imparare ad aprire il nostro. Liberare quella corazza che abbiamo messo a protezione del nostro cuore, ci porta a percepire la forza divina che abita in noi e che pervade tutto l’Universo. Il cuore ci rende consapevoli della sacralità della stessa vita e del rispetto per qualsiasi cosa esista intorno a noi. Attraverso il suo battito espandiamo naturalmente la nostra coscienza nel regno dell’essenza spirituale poiché esso è la principale fonte di collegamento con l’energia divina.

Le antiche e sapienti tradizioni sciamaniche di tutto il mondo ci insegnano che con gli occhi del cuore possiamo vedere il disegno divino nell’armonia di un fiore, nello scorrere di un torrente o nella maestosità di una montagna. Ci suggeriscono di ascoltare il messaggio del vento, abbracciare i fratelli alberi, cantare al fuoco il ringraziamento per la vita. Per i nostri antenati il nostro cuore, sostenuto dal battito del tamburo, sapeva superare ogni paura ed essere capace di praticare l’affidamento alla vita. Era la stessa gioia con la quale un tempo lontano si vegliava la notte osservando l’incanto delle stelle, seduti intorno ad un fuoco aspettando il sorgere del Padre Sole. Con l’aiuto del tamburo, si potevano operare guarigioni miracolose, incorporare il potere di un animale, di un elemento o di un alleato. Le vibrazioni del tamburo riuscivano a mettere in pausa il dialogo interiore della mente, portando liberazione e sacralità nelle vite degli uomini, aiutando i loro cuori a percepirsi parte dell’intero universo. Questa era la medicina del tamburo sciamanico, conosciuta da quei popoli che vivevano a contatto con il mondo spirituale e riconoscevano la Madre Terra come un essere vivo, una madre meravigliosa, degna di affetto ed amore. Possiamo consapevolmente anche noi tornare ad esprimerci nella gioia, nel rispetto e nella gratitudine: il nostro tamburo sciamanico sarà felice di aiutarci a spiegare le ali nell’incanto del grande mistero della vita!

Luigi Jannarone

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