Migliaia di anni fa la sessualità era qualcosa di naturale oltre che naturalmente sacra.

Non eravamo separati da essa, e c’è di più, era presente in tutti i culti tribali spirituali. Era ben noto che se pioveva, se i raccolti erano fiorenti, i suoli fertili e anche le persone, dipendeva dall’energia sessuale.

In quei tempi le culture erano politeiste, vivevano la loro esistenza in modo integrale, in base ai diversi aspetti della natura che corrispondono a parti di noi stessi e delle funzioni biologiche degli esseri.

Ogni Divinità aveva un’energia.

C’erano gli Dei e le Dee della fertilità, le Divinità del campo, quelle della natura, quelle di ogni stagione, dei del sole, dee della luna, della compassione, dell’amore, della guerra e così infiniti aspetti che venivano adorati e visti sia all’esterno che all’interno. Rendendoci così responsabili anche delle nostre azioni, era risaputo che queste parti di Divinità erano aspetti interni della nostra psiche su cui lavorare per poter crescere e trascendere; queste divinità erano un esempio da seguire.

Le persone avevano rituali specifici per l’aspetto della Divinità che volevano adorare e invocare, in quanto si riconoscevano come la casa di dio, sapevano che chi chiedeva e pregava doveva essere pulito e allineato con l’energia di Dio-Dea.

Il sesso era uno di questi aspetti esterni ed interni che venivano adorati. Il sesso non era solo un atto riproduttivo ed edonista come nell’attualità, il sesso era una pratica sacra, un modo per comunicare con le Divinità, con l’unità, con il tutto, un modo per fonderci e riconoscerci come qualcosa di più che solo corpo. Un modo per integrare corpo e spirito e per unire maschile e femminile.

A quei tempi non c’era una competizione di genere come nell’attualità, era noto che l’uno senza l’altro non esiste, si conoscevano gli aspetti e le qualità di ogni energia e gli esseri erano in sintonia con questi due aspetti, internamente e nella natura.

In quel periodo si trasmetteva questa conoscenza di generazione in generazione e ogni nuovo essere sapeva che la sua origine era il sesso e che attraverso il sesso si onorava la sua origine, la vita, il suo destino, si comprendeva che la crescita e l’evoluzione non soltanto fisica, ma anche spirituale, dipendevano da questa energia primordiale.

Ma poi sono arrivate le religioni monoteiste, tutte senza eccezione condannando il sesso, condannando il corpo, la nudità, l’erotismo e il piacere; dividendo l’armonia universale di maschile femminile, rompendo l’ordine spirituale della crescita e dell’evoluzione, condannando così la sessualità a livello più basso e denigrante.

Quando dio si è fatto uomo e la donna divenne il frutto del peccato, si soffrì un’immensa condanna e con essa una terribile castrazione energetica degli organi sessuali e del cuore, non solo delle donne ma anche degli uomini. Fu insegnato agli uomini che erano superiori alla donna, e alla donna che era inferiore agli uomini; questa è stata la prima dissociazione tra il cuore e il sesso.

Questa fu la grande rottura dell’amore, quando siamo stati messi gli uni contro gli altri e inferiori rispetto a dio. E la dea scomparve.

Tutta la figura sacra femminile fu condannata come stregoneria, paganesimo, impurità e il prezzo da pagare era la morte.

Ovviamente tutti vogliamo la vita, nessuno vuole morire, così che il prezzo che abbiamo dovuto pagare per la vita è stato quello di dimenticare, fingere di non sapere, fingere di non sentire, e l’uomo innalzato su un falso piedistallo più vicino a Dio e la donna messa in un falso fango più lontana da Dio.

Con questa separazione iniziò la degenerazione umana, poiché smise di esistere il DATORE – RECETTORE dell’energia maschile – femminile, che cominciò a divenire il DOMINATORE – DOMINATO.

Siamo una razza fatta di paura, di minacce e di disconnessione, ci siamo dimenticati la nostra origine divina, abbiamo dimenticato che ci sono padre e madre celesti, e per questo crediamo e agiamo uno davanti all’altro con quest’impulso malato di sottomettitori e sottomessi, che si riflette in tutto; e dato che tutto è energia sessuale, qualsiasi sia il legame che abbiamo, c’è sempre un impulso di donatore-ricevente, ma all’essere disconnessi dal cuore e impiantati nel potere, ci mettiamo in posizioni che soltanto danneggiano e denigrano le persone e il sesso.

Per molti secoli quest’informazione rimase occulta, e fu trasmessa solo oralmente di generazione in generazione, tuttavia oggi ci troviamo in altri tempi, in un’altra epoca. Siamo nell’Era dell’Acquario e questa era parla del risveglio dell’energia femminile, e il centro dell’energia femminile è il cuore. Non parla del risveglio della donna, bensì dell’aspetto femminile umano. Uomini e donne dobbiamo tornare al cuore, e da lì tornare al sesso, e da lì ritornare alla nostra origine Divina, tornare al padre e alla madre, alla fonte della vita, per poter ricordare chi siamo e vivere allineati con il nostro proposito divino.

Per questo abbiamo bisogno dell’energia sessuale, niente si può esprimere, creare o esistere senza quest’energia.

Però, affinché queste manifestazioni dell’energia sessuale possano essere creazioni sane e belle, è necessario che vengano allineate dal cuore. E per risvegliare il cuore, serve aprire gli occhi e guardare davanti. Smettere di guardare avanti con paura, con la speranza che qualcosa cambi e che un misterioso dio mi tenga in vita. Dobbiamo guardare avanti e trovare questo spazio di fronte a noi che è occupato da un altr@, guardare quest’altr@ negli occhi e riconoscere nei suoi occhi la divinità e vedermi rifless@ nei suoi occhi e vedere la divinità in me.

Dio è in tutto e tutti, la Dea è in tutto e in tutte. E l’unione di questi è l’unica vera unione che crea la vita.

L’incontro di uomini e donne partendo dal cuore, cambierà l’ordine involutivo in cui si trova l’umanità e ritornerà un ordine evolutivo e di ascensione.

Il sesso con amore e per amore, è l’ingresso in questo corpo e l’uscita da esso.

Non c’è preghiera più poderosa di quella che si fa tra due persone per amore. Né esiste energia che più ci avvicini a Dio/Dea che pregare.

Con amore.

Sajeeva Hurtado

Traduzione: Pamela Loda

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