“Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, ciò che è in alto è come ciò che è in basso, per fare il miracolo di una cosa sola.”

Ermete Trismegisto, La Tavola di Smeraldo

Tutto quello che è qui è altrove, tutto quello che non è qui non è da nessuna parte.”

Vishvasara Tantra

Tra il dinamismo delle forme

E’ possibile che tu abbia già sentito, o letto da qualche parte, la parola risonanza.

A seconda dei diversi ambiti in cui incontriamo tale fenomeno vibrazionale, esso si connota in maniera differente ma, in ogni caso, rivela sempre la natura interconnessa della realtà.

Partiamo da un semplice esempio: nella risonanza acustica un diapason che vibra in una stanza risuona con altri diapason vicini, se questi sono sintonizzati sulla stessa frequenza del primo.

Ulteriori forme di trasmissione esplicative di tale fenomeno potrebbero essere la risonanza elettromagnetica, la sintonizzazione di una radio su una certa frequenza per la riproduzione di suoni,  quella di spin elettronico nella chimica dell’ interazione fra gli ioni o ancora quella magnetica nucleare nella fisica degli atomi.

Esse prevedono non solo un passaggio di energia da un sistema ad un altro, ma anche un trasferimento di informazioni.

E qui, con la parola informazioni, intendiamo le connessioni sottili e istantanee definite “non-locali” nell’ ambito delle scienze naturali e “transpersonali” nella ricerca sulla coscienza. Le vere e proprie sorgenti della forma.1

Stelle nella notte

Nel ritmo dell’universo

La risonanza avviene sulla base di fasi, modelli ritmici di attività.

Tutti gli organismi sono strutture di attività e ad ogni livello di organizzazione presentano oscillazioni ritmiche, vibrazioni e movimenti periodici, o cicli. Negli atomi e nelle molecole, gli elettroni seguono le loro orbite in un ininterrotto moto vibratorio; grandi molecole come le proteine oscillano e ondeggiano con frequenze caratteristiche. Le cellule contengono innumerevoli strutture molecolari in vibrazione, le loro attività biochimiche e fisiologiche evidenziano modelli oscillatori.”2

In questo senso possiamo affermare senza ombra di dubbio che come organismi pluricellulari anche noi esseri umani siamo esistenze vibratorie. In quanto tali ogni nostro impulso, ogni nostro gesto, ogni scarica neurale che darà forma alla nostra mente potrà essere parte di questa immensa comunicazione primigenia.

Ma come afferma Ervin Laszlo l’effetto di risonanza è selettivo, non si verifica quando gli elementi sono sintonizzati su una frequenza diversa o non correlata.

La coniugazione di fase che trasmette informazioni è un tipo particolare di risonanza selettiva. Essa si verifica quando due campi d’onda che si compenetrano a vicenda contengono oscillazioni sincronizzate alla medesima frequenza. In tal caso, la congiunzione delle singole onde crea un canale di comunicazione coerente a livello spaziale e temporale tra gli elementi che emettono i campi d’onda. Anche quando i campi d’onda contengono oscillazioni a frequenze differenti , se sono in risonanza armonica, producono un canale di comunicazione coerente. In tal caso si crea un percorso di trasmissione di informazioni non locali attraverso le differenti scale di organizzazione, dalla quantica alla cosmica…3

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Tra le onde, nel vasto mare del sistema nervoso umano

Il corpo è la spiaggia nell’oceano dell’essere”.4

Negli esseri umani l’ esperienza di sintonizzazione ha inizio già nel grembo materno, risale infatti ai primi istanti di quella che chiamiamo vita.

Per risonanza avviene anche l’ insieme di comunicazioni preverbali che generano nella nostra specie l’attaccamento ai genitori o agli adulti competenti che si prendono cura del neonato. Nei primi mesi grazie ad essa il bambino sviluppa e modella l’ attività del vago ventrale, area del sistema nervoso autonomo che è implicata nella capacità di connetterci alle sensazioni del corpo ed essere in relazione con gli altri.

Questa funzione si sviluppa poi negli anni coordinandosi all’attività del cervello, organo associativo del sistema nervoso centrale in cui si stabiliscono legami tra gruppi di neuroni distribuiti in parallelo. Ed è ancora attraverso la risonanza che i neuroni delle varie aree interagiscono: “sia la sintonizzazione interpersonale sia quella intrapersonale potrebbero ugualmente coinvolgere il sistema dei neuroni a specchio del circuito della risonanza più ampio che a nostro parere coinvolge l’ insula, le regioni temporali superiori e alcune parti della corteccia prefrontale mediale” 6

Vediamo così come la vita umana a vari livelli di complessità e organizzazione sia imperniata su questa capacità di relazione attraverso i campi e le frequenze.

Nel reame della mente

La mente umana è sia incarnata, e ciò implica un flusso di energia ed informazioni che ha luogo nel corpo, incluso il cervello, sia relazionale7 cioè in interazione con ciò che ci circonda.

L’ uso della parola cervello si riferisce infatti alla porzione anatomica del sistema nervoso contenuta nel cranio, invece, quando usiamo il vocabolo mente intendiamo ben altro. In varie discipline scientifiche la definizione condivisa per essa è “un processo che regola il flusso di energia e di informazioni”.

Ma possiamo immaginare la mente anche come uno spazio, un campo in cui si muove il focus della nostra attenzione.

Se proviamo ad immaginare questo spazio come a un cielo vedremo che si possono manifestare il sole, le nuvole, il vento o la pioggia… Tutti questi eventi atmosferici sono connessi ed interagiscono vicendevolmente plasmandosi e creando nuove forme, nuove manifestazioni della realtà.

Allo stesso modo nello spazio-cielo che è la mente possono affiorare “eventi” neurali come pensieri, sensazioni, immagini, emozioni o significati associati tra loro più o meno fluidamente che interagiscono risuonando con il momento presente che stiamo vivendo. Ed è in questo presente che se siamo senza intenzione, senza giudizio, il nostro organismo diviene disponibile a un eco, a questa comunicazione preverbale, primigenia. “Quando guardate un cielo azzurro, non potete sapere niente del cielo azzurro. Quando chiudete gli occhi, sentite il cielo azzurro, sentite la risonanza.

Lascio scorrere tutto… davanti all’occhio… di quell’essere senza nome che ascolta, che legge.

“Qui il pensiero abdica e la vibrazione silenziosa ruggisce senza pietà”.8

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Impregnati d’ eterno…

Dove nascono le onde, regna il silenzio.

In alcune tradizioni millenarie non c’è concettualizzazione rispetto ai naturali fenomeni di trasmissione non verbali. Ciò può essere un dono prezioso. Un’ accesso privilegiato ad essi.

“Non c’è niente che sia violento salvo il sapere qualcosa”8

Nessuno sforzo, nessuna verità nascosta, tutto è già,

presente.

Jerry Diamanti

leviedolci@gmail.com

www.equilibrinaturali.net

1“L’informazione, la moderna sorgente della forma, è considerata interna alle molecole, alle cellule, ai tessuti e all’ ambiente” Susan Oyama, “The Ontogeny of Information: Developmental Systems and Evolution”, 1985

2 Rupert Sheldrake, “La presenza del passato”, 1988.

3 Ervin Laszlo, “La scienza e il campo akashiko. Connessione e memoria nel cosmo e nella coscienza”, 2007

4 Anonimo sufi

5 Daniel J. Siegel “Mindfulness e cervello”, 2009

6Daniel J. Siegel ibid

7 Eric Baret L’unico desiderio. Nella nudità dei tantra”, 2010

8 Eric Baret ibid

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