Categories: n14

by Jerry Diamanti

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Siamo tempo e tutto si risolve da sé

L’astrologia cinese è in realtà chiamata erroneamente così: non si tratta di osservare i movimenti delle stelle e delle costellazioni. È un modo di osservare la sequenza del tempo per dirci qualcosa su noi stessi e il nostro posto nell’orchestrazione della vita. Esplorare i cicli temporali rivela qualcosa perché noi siamo la sequenza del tempo. La nostra esperienza è la prova che c’è una sequenza di tempo.

La nozione di tempo è la definizione corretta di cosa sia il Qi. Qi è ritmo. E quello di cui parliamo quando guardiamo all’anno della Tigre dell’Acqua è un particolare sapore di ritmo. Quali sono le qualità di questo sapore del ritmo mentre si dispiega? In che modo il ritmo di quest’anno è diverso da quello dell’anno scorso? E come si trasforma il ritmo di quest’anno nel ritmo del prossimo?

Comprendere il ritmo ci permette di regolare i nostri passi per andare a tempo con la danza della vita. Una melodia  distante sembra diventare sempre più chiara … il ritmo inizia a cambiare e rispondiamo e ci adattiamo per continuare a ballare la danza della vita.

Perché la tigre? Che ruolo ha avuto la Tigre nel mondo migliaia di anni fa? Esploriamo da dove ha avuto origine questo sapore di Tigre per intuirne al meglio le qualità.

Sottomettere la tigre

La tigre è sempre stata conosciuta come un predatore di uomini infallibile: un “mangiatore di uomini”. Essere divorati da una tigre è stata, a un certo punto della nostra storia umana e per alcune regioni del mondo, una causa di morte relativamente comune. Man mano che gli umani sviluppavano modi per isolarsi e proteggersi dai pericoli della natura, le popolazioni di tigri selvatiche nel nostro mondo si sono ridotte a quella che ora è una specie che deve affrontare pressioni incessanti dovute al bracconaggio, alle uccisioni per rappresaglia e alla perdita di habitat. Si dice che meno di 4.000 tigri vagano ancora per il nostro pianeta allo stato brado.

A quei tempi, le Tigri avevano le dimensioni di un grande SUV, pesavano mezza tonnellata e avevano ancora denti a sciabola affilati che sporgevano dalla bocca. Le tigri scivolavano nelle città e facevano spuntini di umani (in particolare i bambini). Fu registrata, durante la dinastia Han (202 a.C. – 220 d.C.), come la seconda causa di morte più comune tra gli esseri umani dopo la guerra. Una delle promesse del dominio militare Han era che avrebbero liberato il paese dalle Tigri. E così hanno fatto.

Si dice che l’esercito della dinastia Han abbia ucciso con orgoglio più di un milione di tigri in oltre 400 anni. Si racconta che ogni volta che l’esercito non aveva un nemico, usciva ad uccidere le tigri. La logica Han era che se avessero inviato tutte le Tigri dall’altra parte, nel mondo degli spiriti, le Tigri sarebbero diventate loro alleate. L’intero esercito ha preso questa tendenza sciamanica. Fu in quel momento che iniziò la tradizione di usare il carattere cinese della Tigre come amuleto. Scritto sulle porte delle fattorie, il carattere cinese “hu” è considerato un talismano per scongiurare incendi, furti e malattie.

A quel punto, molte tradizioni e tribù sciamaniche avevano già reclutato la Tigre come lo spirito animale più potente invocato dagli sciamani in tutta l’Asia. L’iconologia della tigre pervade l’arte taoista e buddista.

Saggi, Maestri e Divinità irate indossano pelli di Tigre come grembiuli o scialli, hanno Tigri come compagni o addirittura le cavalcano. Il simbolo della Tigre è diventato un emblema di potere e dignità. Donne e uomini sante che meditano e predicano seduti su una pelle di tigre scorticata è una tradizione con una lunga discendenza pensata in Asia.

Il simbolismo in tutto questo è quello di domare la tigre. In poche parole, questo significa sfruttare il potere delle qualità cariche del Qi della Tigre: audacia, dignità, energia, dinamismo, avventura, coraggio, ribellione, forte volontà, entusiasmo, anticonformismo, competizione, determinazione, nobiltà, generosità, dedizione, immaginazione, onestà , fascino e fortuna.

Il che ci porta a…

Anno Yang-Acqua-Tigre

La comprensione cinese del ritmo del tempo invoca un semplice ritmo di 12 — i 12 Animali. Questo è accoppiato con un ritmo di 5 che è ancora più semplice: quello degli elementi terra, fuoco, metallo, legno, acqua. Che è inoltre accoppiato con il ritmo più semplice di 2 — Yin e Yang. Moltiplicato l’uno per l’altro, questo ci dà il “secolo” di 120 anni. Questi ritmi e cicli pulsanti sono alla base dei modelli del ciclo lunare annuale, orario e mensile esplorati nell’astrologia cinese.

Nessuno di questi ritmi deve essere realmente compreso da solo. Sono l’espressione di una sequenza. Si trasformano l’uno nell’altro come un vortice. Per avere un’idea del ciclo in cui stiamo entrando, diamo quindi un’occhiata al ciclo annuale che ha preceduto questo, l’Anno dello Yin Bue di metallo.

Coda nervosa che si contrae

Attualmente siamo nella fine nervosa della coda dell’Anno del Bue Metallico Yin, ed entriamo nel ciclo di tempo chiamato Anno della Tigre dell’Acqua Yang. La rigidità e l’energia stagnante dell’anno bue si trasformano in Tigre, che farà di tutto per non essere stagnante. La festa di primavera, l’inizio dell’anno cinese celebrato con la festa delle lanterne, porta con sé la promessa di una vigorosa primavera che germoglia (nonostante la pesante banchisa sul campo).

Sentendoci trattenuti da un anno che ci ha spinto a mettere con cura un piede davanti all’altro, siamo ansiosi di balzare in avanti. E in effetti tutti i suggerimenti indicano che la primavera sarà un momento di grandi cambiamenti, collettivamente e personalmente.

Bisogna ora superare la qualità ingombrante e opaca del Bue. E la risposta “Me ne vado da quì” è la Tigre. La fuga dalle convenzioni sta per diventare un tema importante. L’inverno è Bue e la Tigre fa un balzo in avanti con la primavera in risposta a quella qualità impantanata della convenzionalità.

Il Qi della Tigre prende la convenzionalità del Bue e la rinnova. Dalle regole all’intuitività. Dalla conformità alla rivoluzione. Dall’ordine del vecchio mondo alla rigenerazione. Il mondo basato sulle regole dell’ultimo anno manca di intuizione e la Tigre apre la strada a quella nuova direzione per decollare. L’anno della Tigre scuote le cose e l’anno del Coniglio, che segue, fonderà l’intuizione con una maggiore empatia sensoriale e leadership. Il processo di rinnovo inizia ora.

Tigre dell’acqua – “Tigre vagante”

L’anno della tigre si verifica una volta ogni 12 anni e ogni anno della tigre è anche associato a un elemento. L’elemento di quest’anno è l’Acqua. L’elemento dell’anno è fondamentalmente armonioso. L’acqua genera il legno, che è l’elemento originario della tigre. Per la prima metà dell’anno, gli elementi mensili e annuali funzionano insieme. È più probabile che i conflitti sorgano tra giugno e settembre, quando gli elementi iniziano a minare la Tigre dell’Acqua. Agosto è particolarmente incendiario. Ciò potrebbe significare disordini politici, calamità ambientali e problemi di salute. Nell’ultimo anno della tigre d’acqua (1962), la crisi dei missili cubani ha minacciato il mondo con una guerra nucleare. Abbiamo già visto attività missilistiche dalla Russia e dalla Corea del Nord, nonché eruzioni vulcaniche sottomarine a Tonga.

Questi sono fenomeni molto Tigre.

Il carattere cinese “shui” per acqua è composto da diverse linee che si intersecano come sorgenti che sgorgano o ruscelli che sfociano in un fiume. L’acqua aggiunge dramma, emozione e generosità alla Tigre. Conferisce profondità e pervasività alla scala di influenza dell’anno.

L’acqua permea, collega e risolve. Genera rinnovamento.

La forza dell’acqua dipende dalla sua limpidezza e dalla qualità del movimento. Che cosa invita questa energia rinfrescante, audace, potente e incalzante? Esploriamo l’immagine della tigre.

Cavalcando la Tigre (cosa offre il menu quest’anno)

L’anno a venire ha un potere abbondante. L’energia è progettata per andare avanti ed essere forte e diretta, ma è anche resa irregolare da emozioni, drammi e comportamenti fuori controllo.

Definito dal cambiamento

Gli ultimi anni hanno visto tutti noi subire adattamenti impegnativi e profondi in risposta alle pressioni apparentemente esteriori dell’ombra del Covid-19. Ognuno di noi ha risposto a quelle pressioni esterne e alla miriade di variabili sconosciute nel gigantesco puzzle della vita, al meglio delle proprie capacità. L’integrità delle nostre convinzioni e

dei nostri valori fondamentali è stata ripetutamente messa alla prova, testata e forgiata nel fuoco di un tremendo sconvolgimento. Abbiamo assistito allo sgretolamento del mondo familiare, quello in cui molti di noi si sono sentiti intrappolati.

Con nuove variabili che emergono costantemente riguardo alla nostra situazione globale, abbiamo digerito, appreso, ponderato, dibattuto e ciascuno è giunto a conclusioni su come agire e come tessere gli arazzi delle nostre vite mentre abbiamo visto così tante strutture intorno a noi crollare. Stiamo assistendo alla profonda separazione, polarizzazione e paura che questo sia emerso tra di noi. Ciò per cui, o contro cui, abbiamo combattuto ha rafforzato le nostre posizioni.

La natura della verità e il significato della giustizia hanno guidato le nostre ricerche. La vecchia normalità è finita e stiamo entrando in un nuovo spazio, lo spazio tra le storie del passato e le storie che dobbiamo ancora  scrivere. L’anno della Tigre è l’anno delle grandi incognite e possibilità. È un anno di continui grandi cambiamenti e ridefinizione di molte delle strutture della nostra vita.

Il cambiamento, dall’innovazione al caos, definisce l’anno a venire. Ciò si riflette anche in altri linguaggi dell’astrologia. La primavera del 2022 darà il via a grandi cambiamenti. Nell’astrologia indiana, i giganti sono in movimento. Giove, che cambia segno ogni anno, si sposta nel proprio segno dei Pesci. Saturno, che cambia segno ogni due anni e mezzo, si sta spostando nel proprio segno dell’Acquario per alcuni mesi e poi tornare nel proprio segno del Capricorno. In movimento anche gli assi nodali di Rahu e Ketu, che cambiano segno ogni anno e mezzo. E tutto questo sta accadendo nell’arco del mese di aprile. Ci sono alcune potenti transizioni davanti a te e come questo si svolga personalmente per te è meglio che tu lo esplori con il tuo astrologo preferito.

Il potere dell’imprevedibile

Il Qi della Tigre è grande, dinamico, potente e imprevedibile. L’imprevedibile Tigre può significare grandi cambiamenti personali, ambientali e politici.

Il mondo è cambiato e le cose NON stanno tornando come prima. L’anno del bue (2021) è stato un passo avanti in questo nuovo mondo, ma un po’ rigido, rigido e scomodo per molti.

L’Anno della Tigre è un balzo in avanti e si rivelerà impegnativo a meno che non avremo digerito la nostra resistenza alla nuova normalità. Una nuova normalità che a questo punto non ha nulla di normale. Una nuova normalità in cui le certezze si stanno sgretolando e ci troviamo di fronte a profonde instabilità all’interno dei nostri governi locali, grandi sconvolgimenti nel nostro ambiente e evidenti divisioni tra gli esseri umani.

Le cose NON stanno tornando come prima. Lascia che vada più a fondo. Ti sei già adattato? Dove è che resisti ancora?

L’anno della tigre alza la posta sull’imprevedibilità. Sei disposto a vivere nell’imprevedibilità? Nella misura in cui lo sei veramente, sarai in grado di cavalcare questo anno della Tigre oltre i suoi pericoli. Puoi incontrare questa energia cercando dove sei ancora in resistenza e digerendolo. A cosa stai dicendo “No”? L’Anno della Tigre è uno specchio per la la tua paura dell’imprevedibilità. Se ti sei abituato a qualcosa e non vuoi perderlo, quella tensione di attaccamento è ciò cui l’anno della Tigre porta in superficie.

Alcuni chiamano la capacità di adattamento coraggio. Ancora meglio: chiamiamola audace. L’audacia è in questo anno.

Gli auspici dell’anno sono commisurati alla tua capacità di essere agile e di adattarti alle mutevoli circostanze.

Un grande cambiamento favorisce il praticante e paradossalmente porta stabilità. Potremmo essere messi alla prova in una miriade di modi. Affronta l’occasione e radicati nell’unica cosa che non cambia mai – Consapevolezza.

L’illusione del controllo

Le tigri rappresentano, nella tradizione taoista, tutto ciò che è fuori controllo. Imprevedibile significa fuori controllo. Cavalcare la tigre significa che perdere il controllo non ti infastidisce. Non significa che tu ne abbia il controllo. Gli antichi mistici noti per aver frequentato le Tigri non controllavano la loro paura: erano senza paura.

Come sarebbe non preoccuparsi? Come ti comporteresti se non ti preoccupassi? È così che si muove il Qi della Tigre, senza preoccuparsi degli ostacoli. L’illusione di gestire e controllare il mondo che ci circonda non ha prodotto il paradiso promesso.

Dopo vari anni di enormi preoccupazioni, il Qi della Tigre ci invita a rilassarci ulteriormente nella qualità primordiale dell’ingestibilità. Le tigri in natura non devono gestire nulla: semplicemente governano.

Stabiliscono le regole del loro ambiente, quindi non devono attenersi alle regole e, in effetti, non amano nemmeno le regole. Le regole sono fuori quest’anno. L’anticonformismo è in gioco. Esausto dal sentirsi dire cosa fare, il Qi della Tigre prende in mano la situazione e porta il cambiamento.

Occhi puntati sull’obiettivo — Strategia

Il Qi della Tigre è audace. Ma osare non significa essere sconsideratamente impulsivi. Conosci la differenza. Stai recitando o reagendo?

Mentre la tigre caccia la sua preda, scivola nell’erba alta e calcola pazientemente il momento preciso in cui ha bisogno di balzare in avanti: la gazzella è ora a portata di mano ed è mia. Ciò richiede vigilanza e una strategia istintiva. Riflette un’azione audace, ma non sconsiderata.

Gli ultimi anni hanno ridefinito ciò che è di valore per noi. Quest’anno il martello cade su questo tema. Cosa è importante e non importante per te? Continua a esplorare l’abbondanza, il privilegio e l’egocentrismo della tua vita e scopri cosa conta davvero per te. Cosa rende la tua vita ben vissuta? La casa sta bruciando… hai davvero bisogno di quello che c’è nel tuo carrello Amazon?

Agisci di conseguenza e rimani agile mentre le circostanze cambiano.

Le tigri predano istintivamente la debolezza e possono facilmente navigare nell’oscurità. Quando trovano ciò che desiderano, si lanciano. Rimani concentrato su ciò che conta davvero per te. Strategia. L’immagine militare è appropriata qui: una strategia basata sull’aspettativa di guai e allo scopo di acquisire potere e forza. Le tigri prosperano in situazioni che richiedono strategia e reattività.

Reclusività e aggressività – The Stripes

Le tigri sono famose per il loro aspetto a strisce e per i loro comportamenti a strisce. Quando non governano audacemente il mondo, si ritirano in lunghi periodi di isolamento. L’immagine pubblica feroce della Tigre

(strisce arancioni) si alterna a un’esigenza di solitudine e tempi morti per il ripristino (strisce nere). Una forza immensa si alterna a ritiro e ritirata. Il Qi della Tigre è allo stesso tempo estremamente aggressivo ed estremamente solitario, va da audace a addormentato. L’audacia è ciò per cui è famoso perché quando dorme di solito è nascosto. “Posso fare quasiasi cosa!” fa a turno con “Bene…. forse più tardi.” “Lasciami in pace” cede il posto a “Lo faccio!”

L’intero profilo Qi per quest’anno avrà quella qualità di irregolarità. Ci saranno tempi di spinta e tempi di planata, tempi per andare avanti con forza e tempi in cui ciò che è meglio indicato è ripristinare tirando indietro. L’avanzare incessantemente dell’energia del Bue, che ha la pelle spessa e un po’ all’oscuro, si trasforma in una vigilanza, un’attenzione. Si sviluppa anche in un’aggressività: il litigio felino. Abbiamo tutti idee dolci sui nostri gatti domestici finché non portano la carcassa insanguinata di un topo che hanno cacciato…

Aspettati alti e bassi estremi, inversioni di fortuna alternati e compiacimento tra gli affondi. Valuta l’adeguatezza dei tempi utili per l’azione e dei tempi utili per ritirarsi, ripristinare e definire strategie. Questa capacità si svolge in modo diverso per ogni individuo carattere animale.

Responsabilità: possiedila!

Dato l’elemento Acqua dell’anno, è indicata l’autosufficienza emotiva. Il dramma emotivo minerà seriamente il potenziale dell’anno. Stai sfruttando il potere delle tue emozioni per trasformare i tuoi schemi di limitazioni o stai disperdendo quell’energia verso l’esterno nel mondo in schemi ripetitivi di indignazione e reattività?

Radicati nella Consapevolezza, lascia che l’onda dell’emozione si alzi, stai con ciò che quell’onda ti porta in dono, lascia che scorra sopra di te e attraverso di te e aspetta che l’onda passi prima di agire.

Altrimenti inviterai disavventure e pericoli.

Regola il tuo mondo interiore in modo che il mondo esterno non sia così pericoloso. Come puoi essere preciso quando sei emotivo? Come puoi essere vigile e concentrato quando sei isterico?

Attingere alla potenza di Il Qi della Tigre può avvenire solo se sei responsabile. Responsabilità significa che lo possiedi – possiedi ciò che viene fuori in te. Ti assumi la piena responsabilità delle emozioni che sorgono in te, delle tue scelte e delle tue azioni. Questa è l’essenza della dignità della Tigre .

Incarnare la nobiltà della Tigre significa non incolpare gli altri né trovare scuse. Fai quello che puoi per fare ammenda quando le cose vanno male (e lo faranno). Mantieniti responsabile . Rimani agile in paesaggi mutevoli.

Ricorda che Il Qi della Tigre, quando esaurito è irrequieto, impulsivo, sconsiderato, testardo, egoista, ribelle, indeciso, eccessivamente sensibile alle critiche, impaziente, orgoglioso e vanitoso.

Se superi i tuoi impulsi puoi diventare un mito. Passa dalla reazione (etimologicamente si scompone nel agire ancora e ancora) alla responsabilità (la capacità di rispondere a una situazione).

Fidati della tua esperienza

L’ultimo insegnamento del grande maestro buddista Tantrico Padmasambhava apparentemente era questo: “Non fidarti di nessuno”. Cosa vuol dire? L’unica cosa di cui vale la pena fidarsi è la tua esperienza – vale la pena fidarsene veramente.

Liberati dall’incantesimo ipnotico di non fidarti di te stesso. Se hai commesso un errore, sperimenta il tuo errore. Se hai fatto una buona scelta, sperimenta la tua buona scelta. Rimani con la tua esperienza. Senti cos’è davvero la vita senza che qualcun altro debba dirtelo. Quello è Il Qi della Tigre.

Essere scettici su tutto, compresi i consigli dei tuoi amici, fa parte dell’intelligenza di Tiger. Trovi il valore di prendere le tue decisioni nella tua esperienza. Nella misura in cui non ti sei preso la briga di farlo in passato, o ti sei affidato ad altri per ciò che costituisce valore, o hai dovuto cercare ciò che crea valore per te online, quest’anno sarà difficile.

Se ci pensi, non dovresti aver bisogno di fidarti di nessuno. Non stai vivendo una vita autentica se la tua decisione è basata sul bisogno di fidarti degli altri. Se ti fidi di troppe persone, stai effettivamente svalutando la tua esperienza. La fiducia è una qualità adorabile, ma in definitiva è decorativa. Non dovresti averne bisogno . Se non hai bisogno di fidarti di nessuno, puoi dare fiducia. Quando superiamo quella qualità di bisogno, allora la fiducia è davvero bella. E se qualcuno te la dà o tu la dai a qualcuno, allora è un’esperienza completamente diversa dal bisogno di fidarsi.

Vai per il cuore

L’anno scorso è stato un periodo in cui ripulire la dispensa spirituale e cercare ciò che era reale per noi. Quest’anno è fruttuoso un approccio serio e personale alla spiritualità.

La tua spiritualità acquista potenza guardando indietro e radicandoti nella tua esperienza.

Stringilo: verifica ciò che ti è stato insegnato. Dai valore alla tua pratica di meditazione. Non crederci finché non lo sperimenti. Non confrontare la tua esperienza con quella di qualcun altro. Non chiedere l’approvazione di un insegnante. Dimentica i nomi e le parole e vai al cuore della questione.

Smetti di aspirare. Smettila di uscire con persone che parlano solo un gergo spirituale fantasioso. Dimentica gli insegnamenti: è probabile che ciò che hai imparato rafforzerà la tua ipocrisia quest’anno. Fallo e basta.

C’è una natura solitaria nella spiritualità quest’anno. L’introspezione e la riflessione si intensificano.

Sono in corso i ritiri di meditazione.

Guarda indietro ora: qual è il fondamento della tua esperienza? Abbiamo un’enorme opportunità di abitare la nostra umanità, rafforzare la nostra pratica e diventare reali con noi stessi.

Sii predatore della tua stessa ipocrisia

Quest’anno è saggio applicare l’istinto predatorio alla nostra stessa ipocrisia. Il modo in cui la tigre dà la caccia a un animale in natura: trasformalo su te stesso e sii spietato nella tua autoindagine.

Prendi l’energia della Tigre e sii preciso con essa: concentrati sullo smantellamento delle tue menzogne. Se non lo facciamo, la Tigre lo farà per noi.

Nell’anno del bue, siamo meno inclini a notare i nostri attributi sgradevoli. L’anno della tigre ci espone. Le nostre delusioni spiccano nettamente contro una savana aperta. Quando ci accorgiamo di non essere integri, possiamo offrirlo alla Tigre e quindi modificare la nostra condotta. Se l’ipocrisia continua a vivere in noi, diventiamo pranzo.

C’è un grande potenziale qui. Quando siamo così in profondità che stiamo mettendo in gioco noi stessi, la Tigre si fa viva per aiutare. I grandi felini predano comunemente gli sciamani nei sogni di iniziazione. È meglio lasciare che ci divorino interamente. Questo può sembrare agonizzante, ma l’iniziazione deve essere completa. Potremmo non essere tutti sciamani, ma siamo tutti iniziati.

Entra nelle tue illusioni e mangia i loro organi. Colpisci duro al cuore dei tuoi attaccamenti. Trova il coraggio per una rivoluzione interiore. Svegliati!

Stare con il cuore aperto

L’elemento Acqua invoca il completamento sul sentiero spirituale. Il completamento è un ricordo della natura già intrinsecamente e perfettamente completa dell’Essere. I percorsi di realizzazione diretta risuonano con Il Qi della Tigre. Distogli la tua attenzione dal mondo e rivolgila a ciò che sta sperimentando il mondo. Ritorna dagli oggetti della manifestazione al soggetto. La Tigre è un potente simbolo di spiritualità una volta realizzata questa separazione dal mondo.

Le icone dell’Essenza che l’iconografia di molteplici antiche tradizioni sacre rappresentano come seduti su una Tigre morta, indossando una pelle di Tigre o cavalcando una Tigre vivente hanno realizzato l’Unità.

Sapendo di essere Uno con tutti, il completamento si esprime come la loro condotta: la capacità di essere fluidi, agili, flessibili, vigili, svegli e consapevoli, qualunque cosa accada.

Scopri la generosità

Il Qi della Tigre è il grande potenziale della generosità. La vera generosità è ciò che diventano tutte le nostre azioni quando rimaniamo aperti, connessi, sensibili e svegli, quando dimoriamo nell’apertura del cuore. La radice etimologica della parola coraggio è, in fondo, coeur — cuore. Non c’è vero coraggio senza il cuore e il cuore consiste nel realizzare l’interconnessione di tutto.

Questa generosità defluisce come vera incarnazione di nobiltà e dignità. Proteggiamo e sosteniamo la vita perché sperimentiamo la natura interconnessa di tutte le cose.

Spazio sano

Le relazioni potrebbero sembrare delle montagne russe quest’anno. La vita affettiva delle Tigri non è proprio il materiale di cui sono scritte le commedie romantiche.

Le femmine di tigre sono leggermente più grandi dei maschi e quando sono in calore acconsentono per brevi periodi all’accoppiamento senza troppi preliminari… e quando hanno finito scacciano immediatamente e aggressivamente il maschio. Il bisogno di spazio della tigre trasforma i compagni in concorrenti e mette persino i padri contro i propri cuccioli.

Negozia uno spazio salutare nella tua relazione. Mentre la somiglianza dell’esperienza è la forza iniziale primaria nelle nostre relazioni, alla fine è la polarità delle differenze e della distanza che sostiene l’attrazione iniziale. Apprezzare le differenze. L’antisociale è una gemma preziosa quest’anno.

Il Qi dell’Anno della Tigre supporta anche il cambiamento delle relazioni e la rottura degli impegni – i tassi di divorzio aumentano e alcuni probabilmente sperimenteranno relazioni extra – questo è disarmante per molti altri personaggi/animali ma non per la Tigre. Qualunque siano le tue scelte, prenditi la piena responsabilità del risultato.

La passione è di moda.

D’altra parte questo è un anno fantastico per avere figli: i bambini Tigers sono relativamente facili da crescere se non li ostacoli. E se lo fai, fai attenzione!

Integrità è immunità

Il nostro insegnante Liu Ming ci intratteneva insegnando storie sulle Tigri basate su ciò che vedeva nei documentari in tv. La maggior parte delle tigri vive in ambienti in cui non ci sono predatori tranne noi umani. Quindi, se lasciati soli per un periodo di tempo, sono in realtà incredibilmente pigri nel proteggersi… perché nessuno può far loro del male.

Il mondo animale ci insegna inoltre che le tigri sono i re della giungla ma hanno un’immunità naturalmente debole. Possono calpestare un frammento osseo e un’infezione può eliminarli. Un interessante equilibrio tra un’immagine esteriore che può uccidere tutto e un’immagine interiore di tutto ciò che può ucciderlo. Sono quindi più suscettibili a ciò che non può essere visto: virus, batteri, ecc.

Ciò rispecchia i nostri cambiamenti immunitari dovuti ad anni di mascheramento, lavaggio meticoloso delle mani e possibile vaccinazione. E anche per il costante stato di allerta in cui sono stati attivati i nostri sistemi nervosi. Le nuove malattie probabilmente trarranno vantaggio dalle nostre difese ridotte. Potremmo vedere nuove variazioni di vecchi contagi che hanno gravi conseguenze per la salute. I sistemi immunitari più deboli hanno anche maggiori probabilità di incitare l’attività autoimmune. Affronta tutti i problemi di salute all’inizio dell’anno. Ottieni mammografie, esami del sangue, pap test e visite mediche. Problemi minori potrebbero diventare importanti quest’anno e potrebbero emergere malattie genetiche.

L’immunità viene dall’integrità quest’anno. Fai tutto il necessario per ripristinare il tuo sistema nervoso dall’iperstimolazione e dall’esaurimento degli anni passati e per riprenderti dall’assalto di fattori scatenanti esterni. Un sistema nervoso

regolato è il tuo alleato più feroce e la presenza più potente che puoi offrire. Concediti lunghe pause da notizie e social media per ritrovare le forze e per recuperare la tua integrità.

Il tuo corpo è intelligenza

È difficile mantenere abitudini sane e coerenti quest’anno a meno che non siano radicate in ciò che si sente effettivamente. Come ti senti effettivamente nel tuo corpo? Gli ultimi anni ci hanno aperto la strada per diventare sensibili ai nostri corpi, sentire il nostro potere fisico e camminare con i piedi per terra.

Presta molta attenzione al modo in cui ti senti fisicamente, non necessariamente a quello che leggi su una rivista. Mangia quando hai fame. Dormi quando sei stanco. Impara ad ascoltare l’intelligenza intuitiva del tuo corpo. Puoi ricordare quando hai fatto delle buone scelte e puoi tornarci.

Accuratezza e buone abitudini sono le chiavi per gestire la salute quest’anno.

Da dove prendi le tue abitudini di salute? La disciplina non è così facile, ma quest’anno puoi usare la forza. Sfida le buone abitudini e quelle che non ti supportano.

Per sostenere l’impavidità, quest’anno diventa importante nutrire il qi dei reni: riposo regolare, addormentarsi entro le 11, tenere i piedi caldi, mangiare cibi che nutrono i reni (zuppe calde, riso nero, semi di sesamo nero, fagioli neri, aglio nero, brodi di ossa, miso, alghe, verdure scure cotte). Quando i nostri reni sono esauriti è quando abbiamo paura e viene fuori il lato ingestibile del Qi della Tigre

Vale la pena notare che un pericolo dell’astrologia predittiva è che possiamo rimanere intrappolati in ipotetici regni che oscurano le nostre condizioni attuali. In quanto tale, è importante ricordare che siamo sempre pronti per la realizzazione immanente. Come ogni animale, la Tigre mette la palla nei nostri campi per adattarsi alle nostre circostanze. Siamo tempo e spazio, gestiamo il tempo e lo spazio. Rilassati nel tuo corpo, cogli l’occasione e torna alla tua esperienza. Questa è l’essenza dell’anno della Tigre.

Auguri per i 12 animali

Quello che facciamo dell’Anno della Tigre dipende in gran parte dal nostro carattere.

Come interagirà la nostra predisposizione con l’energia disponibile? Facciamo un breve giro tra gli animali.

Ricorda che siamo tutti compositi, composti dei cicli della natura. Questo è solo un punto di partenza, non un punto di arrivo. L’elemento particolare dell’anno in cui sei nato modifica anche gli auspici, insieme all’ora in cui sei nato, e la tua astrologia natale individuale e i transiti per quest’anno. C’è molta sottigliezza e profondità che non possono essere contenute nelle seguenti immagini.

In generale, più il carattere tende a preoccuparsi, meno sarà a suo agio con le irregolarità di quest’anno. I seguenti punti salienti sono scorci grossolanamente semplificati e non una previsione di come andrà il tuo anno.

Per quei segnali per i quali Il Qi della Tigre è meno favorevole, questo non significa un disastro per l’anno a venire.

Ricorda che questo non è personale. Si tratta più di energia e appetito che di esperienza individuale.

C’è un ciclo in arrivo… Lo prendi? Ne hai paura? Dovresti chinarti e coprirti? Come si possono valorizzare gli aspetti vantaggiosi e come verrebbero sminuiti gli aspetti vantaggiosi? Tutto ciò che significa un anno infausto è che potrebbe essere un buon anno per tenere i remi in barca e non fare nulla di grande.

Topo (+/-): Inizia qualcosa di nuovo e procedi con cautela. Le tigri non mangiano i topi, quindi l’anno non è pericoloso. Concentrati su piccoli guadagni in nuove direzioni: investimenti, regimi sanitari, progetti che si discostano dai vecchi schemi. Usa il tuo innato potere di massimizzare le risorse. L’emotività può minare la tua salute, quindi sii disciplinato e riconsidera le opzioni di trattamento.

Bue (-): Ci vuole un po’ per cambiare direzione. I cambiamenti sono in corso, ma potresti perdere l’equilibrio e questo può rendere le cose pericolose. La tua pelle spessa e la tua forza sottostante ti accompagneranno in quasi tutto, ma affronta i problemi di salute che hai ignorato in modo che non diventino cronici o mortali. Affidati ai tuoi amici per aiutarti a capire la situazione e stare all’erta. Non prenderti così sul serio. L’ottusità non è più di moda quest’anno.

Tigre (+): Quando il Qi annuale corrisponde al tuo personaggio, c’è una calibrazione naturale che può farti sentire bene e male. A volte la qualità speculare fa emergere la nostra “roba”. Affrontalo alla maniera della tigre! Puoi finalmente far uscire dall’armadio la tua energia progressiva. Attenzione all’incoscienza e all’iperbole emotiva. Entrambi potrebbero metterti in pericolo quest’anno. Sii potente, preciso e magnanimo. Reinventa te stesso!

Coniglio (-): Il tuo ritmo di base non è allineato quest’anno, quindi è meglio rimanere basso. Saltare in avanti ti mette in pericolo. Quest’anno è perfetto per il ritiro e il recupero spirituale. Prenditi cura della tua salute in modo che il tuo intuito non si trasformi in ansia. La tua capacità di tollerare gli altri ti farà passare. Resta con la tua squadra. Presta la tua intuizione a chi ti è vicino. L’anno prossimo sei tu al centro della scena.

Drago (+): Le tigri sono terrestri e i draghi sono celesti. Sei l’unico personaggio dei 12 animali che può volare. Ti senti più potente della Tigre e, in un certo senso, lo sei. Ma un errore di calcolo quest’anno può portare ad atterraggi di emergenza. Fai finta di interessarti agli altri e non esagerare. Ti piacciono i grandi cambiamenti, quindi non ti annoierai. Usa quest’anno per districarti e inizia a scaldare le ali per il 2024. Usa bene la tua potenza.

Serpente (-): Il ritiro spirituale è assolutamente l’ideale. Non lasciare che la tua stanchezza ti metta nei guai. Anche l’anno della tigre può sembrare tranquillo per qualcuno così disinteressato al mondo. Incanala la fiducia della Tigre nell’esercizio. Ma soprattutto, riposati.

Cavallo (+): Tigri e cavalli si alleano per fare cose. La notizia migliore è che c’è un sacco di lavoro! Le conseguenze di sconvolgimenti ambientali, sociali e militari assicurano al cavallo un lavoro. I cavalli non sono turbati dal conteggio dei corpi; vogliono solo iniziare a ripulire il campo. Usa il Qi della Tigre per liberarti da progetti giganteschi di cui ti senti schiavo. Pensa a un nuovo lavoro, una nuova casa, un nuovo partner. Solo non esagerare.

Capra (+/-): Anche se stai cercando di mantenere la pace, I consigli non richiesti smuovono le persone nel modo sbagliato. Armonizzati invece internamente. Potresti andare ancora oltre e accettare i suggerimenti degli altri. Accogliere consigli di mentori e consulenti finanziari potrebbe contribuire a rendere quest’anno fantastico.

Arruola il tuo eccellente giudizio per nutrirti religiosamente e prevenire incidenti e stanchezza. Lavora con le mani.

Scimmia (-): Ragazzi, alle Tigri non piacciono le scimmie. Fai finta di essere qualcun altro quest’anno. Il Qi della Tigre è il qi più difficile da digerire per le scimmie, quindi potrebbe esserci un vero e proprio disturbo digestivo. Sii consapevole della dieta e pratica un’alimentazione intuitiva. Mantieni basse le aspettative. Il viaggio e l’anonimato funzionano bene. Le scimmie sono famose per mettersi nei guai, ma la buona notizia è che sembrano godersi un po’ i guai e sono anche brave a uscirne. Avrai molte opportunità per dimostrare questo dono.

Gallo (+): Fai lavorare quelle penne della coda. Stupisci le persone. Sii audace! La tigre è nella tua squadra. Quando si presentano opportunità per te, non dubitare di te stesso. Usa la tua precisione e prendi dei rischi quest’anno. Hai fatto abbastanza ricerche. Sai cosa stai facendo. Ciò che sembra rischioso è in realtà solo un’opportunità matura. Ti ripagherà. Non dimenticare di fare il tuo controllo medico annuale.

Cane (+): Le tigri non sono famose per la loro lealtà, quindi le circostanze di quest’anno possono essere registrate come tradimento. Non è davvero un tradimento, è solo così che vedi il mondo. Sii fedele a te stesso coltivando fiducia nel tuo appetito e nella tua consapevolezza. Il cane impoverito può diventare litigioso – e tu non puoi competere con la Tigre. Compensa l’esaurimento badando alla tua salute, rispettando il tuo medico e aspettando che il trambusto passi prima di agire.

Maiale (+): la tua resilienza e adattabilità rendono questo un buon anno per i maiali. Usa la concentrazione della Tigre per scavalcare la distrazione e gli intrecci emotivi. Che si tratti di questioni mondane, spirituali o romantiche, insegui i tuoi sogni. Accetta e condividi i regali di quest’anno con i tuoi amici. Assicurati che la tua salute sia in ordine. Divertiti a strofinarti contro le cose e non dimenticare di masticare il cibo.

Invocazione tradizionale del capodanno taoista:

Vorrei ricominciare.

Vorrei essere onesto e dire che non so davvero perché faccio quello che faccio.

Se mi è dovuto qualcosa, possa quel debito essere cancellato. Se quello che mi è dovuto è il merito, non mi interessa.

Se ciò che mi è dovuto è una retribuzione, non sono interessato.

Vorrei solo ricominciare da capo nel ciclo del tempo. Sto ricalibrando la mia relazione con l’intero universo.

Claudia Anfuso ed Erin Langley

claudia@considerastrology.com

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    Sorry, this entry is only available in Italian.

  • Una pratica che incontra oriente e occidente

    Da pochi giorni si è concluso il ritiro estivo di Respirazione Olotropica e Meditazione Vipassana che io e Pietro Thea proponiamo due volte all’anno. E’ uno dei seminari che amo di più.

    Questi due metodi e la filosofia che li anima possono sembrare opposti, ma in realtà sono complementari, con prospettive e tecniche comparabili.

    Desidero parlare brevemente proprio di alcuni di questi aspetti.

    Come ho scritto in un precedente articolo su Matrika, la pratica della Respirazione Olotropica è stata creata negli anni ‘70 da Stanislav e Christina Grof, e si fonda sulle ricerche sulla natura della psiche effettuate da Grof stesso a partire dagli anni 50, all’inizio a Praga, sua città di nascita, e successivamente negli Stati Uniti, prima in un centro di ricerca nel Mariland, e poi ad Esalen in California.

    Grof è stato uno dei fondatori della Psicologia Transpersonale, ed è considerato uno dei principali successori di Freud e Jung.

    GLI STATI OLOTROPICI DI COSCIENZA

    Un punto chiave nel pensiero di Grof è il concetto di “Stati Non Ordinari di Coscienza”. L’idea è che la nostra concezione ordinaria della realtà, ciò che sperimentiamo nella vita quotidiana, si basa solamente su alcune capacità limitate della nostra mente, ma che abbiamo la potenzialità per entrare in stati di consapevolezza che mostrano la realtà come infinitamente più vasta e complessa di come la sperimentiamo ogni giorno.

    Grof ha ripetutamente verificato come alcuni Stati non Ordinari di Coscienza hanno un potenziale terapeutico ed euristico molto elevato, e li ha chiamati Olotropici, un termine che significa “muoversi verso la totalità, la completezza”, dal greco holos (tutto) e trepein (andare verso).

    Molte culture nel mondo e nella storia hanno studiato i metodi per entrare in questi stati: nella maggioranza utilizzano il respiro, il suono dei tamburi, la danza, il digiuno, l’uso di piante psicotrope.

    Un altro dei modi per entrare in uno stato olotropico di coscienza è la meditazione. Ormai da anni gli studi su monaci e praticanti avanzati di meditazione mostrano una chiara modificazione delle onde cerebrali e altri parametri fisici scientificamente misurabili.

    LA NASCITA DELLA RESPIRAZIONE OLOTROPICA

    Da quando l’LSD divenne illegale negli anni settanta e tutte le ricerche sui suoi effetti terapeutici vennero interrotte (di questo parlerò in un prossimo articolo), Grof e sua moglie Christina hanno sviluppato un metodo per indurre stati olotropici senza l’uso di sostanze psicotrope, basandolo sui risultati delle ricerche svolte con l’LSD, le pratiche sciamaniche, e le pratiche orientali di consapevolezza.

    Questo metodo, da loro chiamato Respirazione Olotropica, si basa sull’uso di rilassamento, respirazione profonda, e una colonna sonora composta di musiche etniche, preparata specificamente per sostenere l’esperienza e per facilitare l’accesso a stati non ordinari. In questi stati, la persona riesce ad entrare in strati profondi del proprio inconscio, per favorire la risoluzione di conflitti psichici, e sperimenta la propria interconnessione con gli altri esseri umani, con l’inconscio collettivo, con la rete della vita, e con un contesto spirituale.

    Alcune delle tecniche che i Grof hanno sviluppato, e il modo di vedere il mondo e la realtà che emergono da queste esperienze, riecheggiano le pratiche e gli insegnamenti Buddhisti.

    ORIENTE E OCCIDENTE SI INCONTRANO

    Prima di tutto, la RO condivide con la Meditazione Vipassana l’enfasi sul respiro.

    E’ importante notare che la centralità del respiro non è relativa esclusivamente all’aspetto di processo fisico che permette la vita, ma anche al suo significato simbolico di collegamento al regno dello spirito. Questo legame è profondamente radicato nel nostro linguaggio. Il termine latino spiritus si riferisce sia al respiro che all’anima o al principio vitale, la stessa cosa è vera per la parola greca pneuma, il termine cinese qi, il giapponese ki, il sanscrito prana e l’ebraico ruach. Nella Bibbia leggiamo:” E Dio creò l’uomo, ……..e soffiò nelle sue narici il respiro della vita; e l’uomo divenne un’anima vivente” (Genesi 2,7)

    Un altro principio fondamentale nella Respirazione Olotropica è “il guaritore interiore”. Con questo concetto si intende il fatto che ognuno di noi conosce spontaneamente ciò di cui ha bisogno per risolvere i propri conflitti interiori, e per andare verso la pienezza. Se andiamo abbastanza profondamente nel nostro inconscio, troviamo qualcosa di fondamentalmente buono, e che tende alla salute. Questo concetto è molto lontano da quello di peccato originale di cristiana memoria, ma è vicino alla nozione Indù di atman, la divinità interiore, concetto fondamentale anche nel Buddhismo Mahayana, al quale talvolta ci si riferisce come alla “natura Buddha”. Senza andare in sottili distinzioni non utili in questa sede, il punto focale è che sia il Buddhismo che la RO accettano il fatto che nel nucleo siamo “nati nobili” – cioè siamo buoni, e conosciamo ciò di cui abbiamo bisogno per realizzare pienamente la nostra vita.

    Forse nessun principio è più fondamentale nel Buddhismo di quello di “interconnessione”, la nozione che noi siamo solamente una manifestazione transitoria di una rete infinita di realtà interdipendenti, sia materiali che spirituali, radicate nella realtà ultima del principio divino. Ogni cosa dipende da qualcos’altro per la sua esistenza, ed è in definitiva collegata con tutto ciò che è.

    La RO può permetterci di intravedere brevemente questa realtà anche esperienzialmente.

    LA MAPPA DELLA COSCIENZA

    La mappa della coscienza che Grof ha redatto sulla base di 50 anni di ricerca – forse il suo contributo più importante alla psicologia del profondo – elenca tre livelli fondamentali della nostra mente inconscia, che possiamo esplorare nel viaggio interiore.

    Il primo è personale, biografico, e contiene gli elementi della nostra esperienza di vita che giacciono al di sotto del livello della coscienza. E’ il medesimo di cui parla Freud.

    Il secondo è un livello più profondo che si incontra quando siamo in uno stato non ordinario, e sembra contenere le memorie della propria nascita, e viene chiamato “perinatale”. E’ stato esplorato per la prima volta in psicologia da Otto Rank.

    Attraverso l’esperienza del livello perinatale possiamo direttamente avere accesso ad un livello della psiche ancora più profondo, che Jung ha chiamato inconscio collettivo.

    Le profonde esperienze che possiamo fare a questo livello hanno importanza non solamente in ambito psicologico, ma per la nostra intera concezione di ciò che è la realtà.

    UN PRINCIPIO FONDAMENTALE

    Queste esperienze indicano chiaramente come la coscienza non è meramente un sottoprodotto di processi chimici o fisici nel cervello umano, perché in tali esperienze è possibile avere accesso ad elementi di consapevolezza che non erano entrati precedentemente nelle nostra vita biografica. Implica che la coscienza è un principio fondamentale dell’esistenza. Qualcosa che permea la realtà.

    E’ una visione coerente con le nozioni Buddhiste fondamentali: siamo connessi l’uno con l’altro, e con il resto di ciò che esiste non esclusivamente sul livello materiale, ma a livello della coscienza.

    Negli stati non ordinari, per esempio, le persone hanno provato che possono identificarsi per esempio con la coscienza di un antenato, o anche di un albero.

    Jack Kornfield, uno dei primi psicologi ad andare in oriente come monaco per studiare e praticare direttamente la meditazione Vipassana, scrive nella prefazione di un recente testo di Grof “che offre una psicologia per il futuro, che espande le nostre possibilità umane e che ci riconnette gli uni con gli altri e con il Cosmo….” E continua dicendo “ nel mio addestramento come monaco Buddhista sono stato introdotto per la prima volta alle potenti pratiche del respiro, ed ai regni visionari della coscienza. Mi sento fortunato a trovare nel lavoro di Grof un incontro potente per queste pratiche nel mondo Occidentale.”

    Grof e Kornfield hanno infatti condotto per anni un workshop noto come “Insight and Opening”, che combinava le tecniche della Meditazione Vipassana alla Respirazione Olotropica.

    Io e Pietro abbiamo partecipato più volte a quegli incontri, e abbiamo provato personalmente l’efficacia e il potere trasformativo di questi due metodi congiunti. Come Jack ha detto una volta, queste tecniche “contattano il luogo della propria saggezza interiore”, con una modalità simile in entrambe: portare l’attenzione alle immagini , ai pensieri ed alle emozioni che sorgono nella coscienza, sperimentarle pienamente, e poi, senza giudizio o analisi, lasciarle andare con gentilezza.

    Claudia Panico

    claudia@claudiapanico.com

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    Da pochi giorni si è concluso il ritiro estivo di Respirazione Olotropica e Meditazione Vipassana che io e Pietro Thea proponiamo due volte all’anno. E’ uno dei seminari che amo di più.

    Questi due metodi e la filosofia che li anima possono sembrare opposti, ma in realtà sono complementari, con prospettive e tecniche comparabili.

    Desidero parlare brevemente proprio di alcuni di questi aspetti.

    Come ho scritto in un precedente articolo su Matrika, la pratica della Respirazione Olotropica è stata creata negli anni ‘70 da Stanislav e Christina Grof, e si fonda sulle ricerche sulla natura della psiche effettuate da Grof stesso a partire dagli anni 50, all’inizio a Praga, sua città di nascita, e successivamente negli Stati Uniti, prima in un centro di ricerca nel Mariland, e poi ad Esalen in California.

    Grof è stato uno dei fondatori della Psicologia Transpersonale, ed è considerato uno dei principali successori di Freud e Jung.

    GLI STATI OLOTROPICI DI COSCIENZA

    Un punto chiave nel pensiero di Grof è il concetto di “Stati Non Ordinari di Coscienza”. L’idea è che la nostra concezione ordinaria della realtà, ciò che sperimentiamo nella vita quotidiana, si basa solamente su alcune capacità limitate della nostra mente, ma che abbiamo la potenzialità per entrare in stati di consapevolezza che mostrano la realtà come infinitamente più vasta e complessa di come la sperimentiamo ogni giorno.

    Grof ha ripetutamente verificato come alcuni Stati non Ordinari di Coscienza hanno un potenziale terapeutico ed euristico molto elevato, e li ha chiamati Olotropici, un termine che significa “muoversi verso la totalità, la completezza”, dal greco holos (tutto) e trepein (andare verso).

    Molte culture nel mondo e nella storia hanno studiato i metodi per entrare in questi stati: nella maggioranza utilizzano il respiro, il suono dei tamburi, la danza, il digiuno, l’uso di piante psicotrope.

    Un altro dei modi per entrare in uno stato olotropico di coscienza è la meditazione. Ormai da anni gli studi su monaci e praticanti avanzati di meditazione mostrano una chiara modificazione delle onde cerebrali e altri parametri fisici scientificamente misurabili.

    LA NASCITA DELLA RESPIRAZIONE OLOTROPICA

    Da quando l’LSD divenne illegale negli anni settanta e tutte le ricerche sui suoi effetti terapeutici vennero interrotte (di questo parlerò in un prossimo articolo), Grof e sua moglie Christina hanno sviluppato un metodo per indurre stati olotropici senza l’uso di sostanze psicotrope, basandolo sui risultati delle ricerche svolte con l’LSD, le pratiche sciamaniche, e le pratiche orientali di consapevolezza.

    Questo metodo, da loro chiamato Respirazione Olotropica, si basa sull’uso di rilassamento, respirazione profonda, e una colonna sonora composta di musiche etniche, preparata specificamente per sostenere l’esperienza e per facilitare l’accesso a stati non ordinari. In questi stati, la persona riesce ad entrare in strati profondi del proprio inconscio, per favorire la risoluzione di conflitti psichici, e sperimenta la propria interconnessione con gli altri esseri umani, con l’inconscio collettivo, con la rete della vita, e con un contesto spirituale.

    Alcune delle tecniche che i Grof hanno sviluppato, e il modo di vedere il mondo e la realtà che emergono da queste esperienze, riecheggiano le pratiche e gli insegnamenti Buddhisti.

    ORIENTE E OCCIDENTE SI INCONTRANO

    Prima di tutto, la RO condivide con la Meditazione Vipassana l’enfasi sul respiro.

    E’ importante notare che la centralità del respiro non è relativa esclusivamente all’aspetto di processo fisico che permette la vita, ma anche al suo significato simbolico di collegamento al regno dello spirito. Questo legame è profondamente radicato nel nostro linguaggio. Il termine latino spiritus si riferisce sia al respiro che all’anima o al principio vitale, la stessa cosa è vera per la parola greca pneuma, il termine cinese qi, il giapponese ki, il sanscrito prana e l’ebraico ruach. Nella Bibbia leggiamo:” E Dio creò l’uomo, ……..e soffiò nelle sue narici il respiro della vita; e l’uomo divenne un’anima vivente” (Genesi 2,7)

    Un altro principio fondamentale nella Respirazione Olotropica è “il guaritore interiore”. Con questo concetto si intende il fatto che ognuno di noi conosce spontaneamente ciò di cui ha bisogno per risolvere i propri conflitti interiori, e per andare verso la pienezza. Se andiamo abbastanza profondamente nel nostro inconscio, troviamo qualcosa di fondamentalmente buono, e che tende alla salute. Questo concetto è molto lontano da quello di peccato originale di cristiana memoria, ma è vicino alla nozione Indù di atman, la divinità interiore, concetto fondamentale anche nel Buddhismo Mahayana, al quale talvolta ci si riferisce come alla “natura Buddha”. Senza andare in sottili distinzioni non utili in questa sede, il punto focale è che sia il Buddhismo che la RO accettano il fatto che nel nucleo siamo “nati nobili” – cioè siamo buoni, e conosciamo ciò di cui abbiamo bisogno per realizzare pienamente la nostra vita.

    Forse nessun principio è più fondamentale nel Buddhismo di quello di “interconnessione”, la nozione che noi siamo solamente una manifestazione transitoria di una rete infinita di realtà interdipendenti, sia materiali che spirituali, radicate nella realtà ultima del principio divino. Ogni cosa dipende da qualcos’altro per la sua esistenza, ed è in definitiva collegata con tutto ciò che è.

    La RO può permetterci di intravedere brevemente questa realtà anche esperienzialmente.

    LA MAPPA DELLA COSCIENZA

    La mappa della coscienza che Grof ha redatto sulla base di 50 anni di ricerca – forse il suo contributo più importante alla psicologia del profondo – elenca tre livelli fondamentali della nostra mente inconscia, che possiamo esplorare nel viaggio interiore.

    Il primo è personale, biografico, e contiene gli elementi della nostra esperienza di vita che giacciono al di sotto del livello della coscienza. E’ il medesimo di cui parla Freud.

    Il secondo è un livello più profondo che si incontra quando siamo in uno stato non ordinario, e sembra contenere le memorie della propria nascita, e viene chiamato “perinatale”. E’ stato esplorato per la prima volta in psicologia da Otto Rank.

    Attraverso l’esperienza del livello perinatale possiamo direttamente avere accesso ad un livello della psiche ancora più profondo, che Jung ha chiamato inconscio collettivo.

    Le profonde esperienze che possiamo fare a questo livello hanno importanza non solamente in ambito psicologico, ma per la nostra intera concezione di ciò che è la realtà.

    UN PRINCIPIO FONDAMENTALE

    Queste esperienze indicano chiaramente come la coscienza non è meramente un sottoprodotto di processi chimici o fisici nel cervello umano, perché in tali esperienze è possibile avere accesso ad elementi di consapevolezza che non erano entrati precedentemente nelle nostra vita biografica. Implica che la coscienza è un principio fondamentale dell’esistenza. Qualcosa che permea la realtà.

    E’ una visione coerente con le nozioni Buddhiste fondamentali: siamo connessi l’uno con l’altro, e con il resto di ciò che esiste non esclusivamente sul livello materiale, ma a livello della coscienza.

    Negli stati non ordinari, per esempio, le persone hanno provato che possono identificarsi per esempio con la coscienza di un antenato, o anche di un albero.

    Jack Kornfield, uno dei primi psicologi ad andare in oriente come monaco per studiare e praticare direttamente la meditazione Vipassana, scrive nella prefazione di un recente testo di Grof “che offre una psicologia per il futuro, che espande le nostre possibilità umane e che ci riconnette gli uni con gli altri e con il Cosmo….” E continua dicendo “ nel mio addestramento come monaco Buddhista sono stato introdotto per la prima volta alle potenti pratiche del respiro, ed ai regni visionari della coscienza. Mi sento fortunato a trovare nel lavoro di Grof un incontro potente per queste pratiche nel mondo Occidentale.”

    Grof e Kornfield hanno infatti condotto per anni un workshop noto come “Insight and Opening”, che combinava le tecniche della Meditazione Vipassana alla Respirazione Olotropica.

    Io e Pietro abbiamo partecipato più volte a quegli incontri, e abbiamo provato personalmente l’efficacia e il potere trasformativo di questi due metodi congiunti. Come Jack ha detto una volta, queste tecniche “contattano il luogo della propria saggezza interiore”, con una modalità simile in entrambe: portare l’attenzione alle immagini , ai pensieri ed alle emozioni che sorgono nella coscienza, sperimentarle pienamente, e poi, senza giudizio o analisi, lasciarle andare con gentilezza.

    Claudia Panico

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  • Una pratica che incontra oriente e occidente

    Da pochi giorni si è concluso il ritiro estivo di Respirazione Olotropica e Meditazione Vipassana che io e Pietro Thea proponiamo due volte all’anno. E’ uno dei seminari che amo di più.

    Questi due metodi e la filosofia che li anima possono sembrare opposti, ma in realtà sono complementari, con prospettive e tecniche comparabili.

    Desidero parlare brevemente proprio di alcuni di questi aspetti.

    Come ho scritto in un precedente articolo su Matrika, la pratica della Respirazione Olotropica è stata creata negli anni ‘70 da Stanislav e Christina Grof, e si fonda sulle ricerche sulla natura della psiche effettuate da Grof stesso a partire dagli anni 50, all’inizio a Praga, sua città di nascita, e successivamente negli Stati Uniti, prima in un centro di ricerca nel Mariland, e poi ad Esalen in California.

    Grof è stato uno dei fondatori della Psicologia Transpersonale, ed è considerato uno dei principali successori di Freud e Jung.

    GLI STATI OLOTROPICI DI COSCIENZA

    Un punto chiave nel pensiero di Grof è il concetto di “Stati Non Ordinari di Coscienza”. L’idea è che la nostra concezione ordinaria della realtà, ciò che sperimentiamo nella vita quotidiana, si basa solamente su alcune capacità limitate della nostra mente, ma che abbiamo la potenzialità per entrare in stati di consapevolezza che mostrano la realtà come infinitamente più vasta e complessa di come la sperimentiamo ogni giorno.

    Grof ha ripetutamente verificato come alcuni Stati non Ordinari di Coscienza hanno un potenziale terapeutico ed euristico molto elevato, e li ha chiamati Olotropici, un termine che significa “muoversi verso la totalità, la completezza”, dal greco holos (tutto) e trepein (andare verso).

    Molte culture nel mondo e nella storia hanno studiato i metodi per entrare in questi stati: nella maggioranza utilizzano il respiro, il suono dei tamburi, la danza, il digiuno, l’uso di piante psicotrope.

    Un altro dei modi per entrare in uno stato olotropico di coscienza è la meditazione. Ormai da anni gli studi su monaci e praticanti avanzati di meditazione mostrano una chiara modificazione delle onde cerebrali e altri parametri fisici scientificamente misurabili.

    LA NASCITA DELLA RESPIRAZIONE OLOTROPICA

    Da quando l’LSD divenne illegale negli anni settanta e tutte le ricerche sui suoi effetti terapeutici vennero interrotte (di questo parlerò in un prossimo articolo), Grof e sua moglie Christina hanno sviluppato un metodo per indurre stati olotropici senza l’uso di sostanze psicotrope, basandolo sui risultati delle ricerche svolte con l’LSD, le pratiche sciamaniche, e le pratiche orientali di consapevolezza.

    Questo metodo, da loro chiamato Respirazione Olotropica, si basa sull’uso di rilassamento, respirazione profonda, e una colonna sonora composta di musiche etniche, preparata specificamente per sostenere l’esperienza e per facilitare l’accesso a stati non ordinari. In questi stati, la persona riesce ad entrare in strati profondi del proprio inconscio, per favorire la risoluzione di conflitti psichici, e sperimenta la propria interconnessione con gli altri esseri umani, con l’inconscio collettivo, con la rete della vita, e con un contesto spirituale.

    Alcune delle tecniche che i Grof hanno sviluppato, e il modo di vedere il mondo e la realtà che emergono da queste esperienze, riecheggiano le pratiche e gli insegnamenti Buddhisti.

    ORIENTE E OCCIDENTE SI INCONTRANO

    Prima di tutto, la RO condivide con la Meditazione Vipassana l’enfasi sul respiro.

    E’ importante notare che la centralità del respiro non è relativa esclusivamente all’aspetto di processo fisico che permette la vita, ma anche al suo significato simbolico di collegamento al regno dello spirito. Questo legame è profondamente radicato nel nostro linguaggio. Il termine latino spiritus si riferisce sia al respiro che all’anima o al principio vitale, la stessa cosa è vera per la parola greca pneuma, il termine cinese qi, il giapponese ki, il sanscrito prana e l’ebraico ruach. Nella Bibbia leggiamo:” E Dio creò l’uomo, ……..e soffiò nelle sue narici il respiro della vita; e l’uomo divenne un’anima vivente” (Genesi 2,7)

    Un altro principio fondamentale nella Respirazione Olotropica è “il guaritore interiore”. Con questo concetto si intende il fatto che ognuno di noi conosce spontaneamente ciò di cui ha bisogno per risolvere i propri conflitti interiori, e per andare verso la pienezza. Se andiamo abbastanza profondamente nel nostro inconscio, troviamo qualcosa di fondamentalmente buono, e che tende alla salute. Questo concetto è molto lontano da quello di peccato originale di cristiana memoria, ma è vicino alla nozione Indù di atman, la divinità interiore, concetto fondamentale anche nel Buddhismo Mahayana, al quale talvolta ci si riferisce come alla “natura Buddha”. Senza andare in sottili distinzioni non utili in questa sede, il punto focale è che sia il Buddhismo che la RO accettano il fatto che nel nucleo siamo “nati nobili” – cioè siamo buoni, e conosciamo ciò di cui abbiamo bisogno per realizzare pienamente la nostra vita.

    Forse nessun principio è più fondamentale nel Buddhismo di quello di “interconnessione”, la nozione che noi siamo solamente una manifestazione transitoria di una rete infinita di realtà interdipendenti, sia materiali che spirituali, radicate nella realtà ultima del principio divino. Ogni cosa dipende da qualcos’altro per la sua esistenza, ed è in definitiva collegata con tutto ciò che è.

    La RO può permetterci di intravedere brevemente questa realtà anche esperienzialmente.

    LA MAPPA DELLA COSCIENZA

    La mappa della coscienza che Grof ha redatto sulla base di 50 anni di ricerca – forse il suo contributo più importante alla psicologia del profondo – elenca tre livelli fondamentali della nostra mente inconscia, che possiamo esplorare nel viaggio interiore.

    Il primo è personale, biografico, e contiene gli elementi della nostra esperienza di vita che giacciono al di sotto del livello della coscienza. E’ il medesimo di cui parla Freud.

    Il secondo è un livello più profondo che si incontra quando siamo in uno stato non ordinario, e sembra contenere le memorie della propria nascita, e viene chiamato “perinatale”. E’ stato esplorato per la prima volta in psicologia da Otto Rank.

    Attraverso l’esperienza del livello perinatale possiamo direttamente avere accesso ad un livello della psiche ancora più profondo, che Jung ha chiamato inconscio collettivo.

    Le profonde esperienze che possiamo fare a questo livello hanno importanza non solamente in ambito psicologico, ma per la nostra intera concezione di ciò che è la realtà.

    UN PRINCIPIO FONDAMENTALE

    Queste esperienze indicano chiaramente come la coscienza non è meramente un sottoprodotto di processi chimici o fisici nel cervello umano, perché in tali esperienze è possibile avere accesso ad elementi di consapevolezza che non erano entrati precedentemente nelle nostra vita biografica. Implica che la coscienza è un principio fondamentale dell’esistenza. Qualcosa che permea la realtà.

    E’ una visione coerente con le nozioni Buddhiste fondamentali: siamo connessi l’uno con l’altro, e con il resto di ciò che esiste non esclusivamente sul livello materiale, ma a livello della coscienza.

    Negli stati non ordinari, per esempio, le persone hanno provato che possono identificarsi per esempio con la coscienza di un antenato, o anche di un albero.

    Jack Kornfield, uno dei primi psicologi ad andare in oriente come monaco per studiare e praticare direttamente la meditazione Vipassana, scrive nella prefazione di un recente testo di Grof “che offre una psicologia per il futuro, che espande le nostre possibilità umane e che ci riconnette gli uni con gli altri e con il Cosmo….” E continua dicendo “ nel mio addestramento come monaco Buddhista sono stato introdotto per la prima volta alle potenti pratiche del respiro, ed ai regni visionari della coscienza. Mi sento fortunato a trovare nel lavoro di Grof un incontro potente per queste pratiche nel mondo Occidentale.”

    Grof e Kornfield hanno infatti condotto per anni un workshop noto come “Insight and Opening”, che combinava le tecniche della Meditazione Vipassana alla Respirazione Olotropica.

    Io e Pietro abbiamo partecipato più volte a quegli incontri, e abbiamo provato personalmente l’efficacia e il potere trasformativo di questi due metodi congiunti. Come Jack ha detto una volta, queste tecniche “contattano il luogo della propria saggezza interiore”, con una modalità simile in entrambe: portare l’attenzione alle immagini , ai pensieri ed alle emozioni che sorgono nella coscienza, sperimentarle pienamente, e poi, senza giudizio o analisi, lasciarle andare con gentilezza.

    Claudia Panico

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    Sorry, this entry is only available in Italian.

  • Una pratica che incontra oriente e occidente

    Da pochi giorni si è concluso il ritiro estivo di Respirazione Olotropica e Meditazione Vipassana che io e Pietro Thea proponiamo due volte all’anno. E’ uno dei seminari che amo di più.

    Questi due metodi e la filosofia che li anima possono sembrare opposti, ma in realtà sono complementari, con prospettive e tecniche comparabili.

    Desidero parlare brevemente proprio di alcuni di questi aspetti.

    Come ho scritto in un precedente articolo su Matrika, la pratica della Respirazione Olotropica è stata creata negli anni ‘70 da Stanislav e Christina Grof, e si fonda sulle ricerche sulla natura della psiche effettuate da Grof stesso a partire dagli anni 50, all’inizio a Praga, sua città di nascita, e successivamente negli Stati Uniti, prima in un centro di ricerca nel Mariland, e poi ad Esalen in California.

    Grof è stato uno dei fondatori della Psicologia Transpersonale, ed è considerato uno dei principali successori di Freud e Jung.

    GLI STATI OLOTROPICI DI COSCIENZA

    Un punto chiave nel pensiero di Grof è il concetto di “Stati Non Ordinari di Coscienza”. L’idea è che la nostra concezione ordinaria della realtà, ciò che sperimentiamo nella vita quotidiana, si basa solamente su alcune capacità limitate della nostra mente, ma che abbiamo la potenzialità per entrare in stati di consapevolezza che mostrano la realtà come infinitamente più vasta e complessa di come la sperimentiamo ogni giorno.

    Grof ha ripetutamente verificato come alcuni Stati non Ordinari di Coscienza hanno un potenziale terapeutico ed euristico molto elevato, e li ha chiamati Olotropici, un termine che significa “muoversi verso la totalità, la completezza”, dal greco holos (tutto) e trepein (andare verso).

    Molte culture nel mondo e nella storia hanno studiato i metodi per entrare in questi stati: nella maggioranza utilizzano il respiro, il suono dei tamburi, la danza, il digiuno, l’uso di piante psicotrope.

    Un altro dei modi per entrare in uno stato olotropico di coscienza è la meditazione. Ormai da anni gli studi su monaci e praticanti avanzati di meditazione mostrano una chiara modificazione delle onde cerebrali e altri parametri fisici scientificamente misurabili.

    LA NASCITA DELLA RESPIRAZIONE OLOTROPICA

    Da quando l’LSD divenne illegale negli anni settanta e tutte le ricerche sui suoi effetti terapeutici vennero interrotte (di questo parlerò in un prossimo articolo), Grof e sua moglie Christina hanno sviluppato un metodo per indurre stati olotropici senza l’uso di sostanze psicotrope, basandolo sui risultati delle ricerche svolte con l’LSD, le pratiche sciamaniche, e le pratiche orientali di consapevolezza.

    Questo metodo, da loro chiamato Respirazione Olotropica, si basa sull’uso di rilassamento, respirazione profonda, e una colonna sonora composta di musiche etniche, preparata specificamente per sostenere l’esperienza e per facilitare l’accesso a stati non ordinari. In questi stati, la persona riesce ad entrare in strati profondi del proprio inconscio, per favorire la risoluzione di conflitti psichici, e sperimenta la propria interconnessione con gli altri esseri umani, con l’inconscio collettivo, con la rete della vita, e con un contesto spirituale.

    Alcune delle tecniche che i Grof hanno sviluppato, e il modo di vedere il mondo e la realtà che emergono da queste esperienze, riecheggiano le pratiche e gli insegnamenti Buddhisti.

    ORIENTE E OCCIDENTE SI INCONTRANO

    Prima di tutto, la RO condivide con la Meditazione Vipassana l’enfasi sul respiro.

    E’ importante notare che la centralità del respiro non è relativa esclusivamente all’aspetto di processo fisico che permette la vita, ma anche al suo significato simbolico di collegamento al regno dello spirito. Questo legame è profondamente radicato nel nostro linguaggio. Il termine latino spiritus si riferisce sia al respiro che all’anima o al principio vitale, la stessa cosa è vera per la parola greca pneuma, il termine cinese qi, il giapponese ki, il sanscrito prana e l’ebraico ruach. Nella Bibbia leggiamo:” E Dio creò l’uomo, ……..e soffiò nelle sue narici il respiro della vita; e l’uomo divenne un’anima vivente” (Genesi 2,7)

    Un altro principio fondamentale nella Respirazione Olotropica è “il guaritore interiore”. Con questo concetto si intende il fatto che ognuno di noi conosce spontaneamente ciò di cui ha bisogno per risolvere i propri conflitti interiori, e per andare verso la pienezza. Se andiamo abbastanza profondamente nel nostro inconscio, troviamo qualcosa di fondamentalmente buono, e che tende alla salute. Questo concetto è molto lontano da quello di peccato originale di cristiana memoria, ma è vicino alla nozione Indù di atman, la divinità interiore, concetto fondamentale anche nel Buddhismo Mahayana, al quale talvolta ci si riferisce come alla “natura Buddha”. Senza andare in sottili distinzioni non utili in questa sede, il punto focale è che sia il Buddhismo che la RO accettano il fatto che nel nucleo siamo “nati nobili” – cioè siamo buoni, e conosciamo ciò di cui abbiamo bisogno per realizzare pienamente la nostra vita.

    Forse nessun principio è più fondamentale nel Buddhismo di quello di “interconnessione”, la nozione che noi siamo solamente una manifestazione transitoria di una rete infinita di realtà interdipendenti, sia materiali che spirituali, radicate nella realtà ultima del principio divino. Ogni cosa dipende da qualcos’altro per la sua esistenza, ed è in definitiva collegata con tutto ciò che è.

    La RO può permetterci di intravedere brevemente questa realtà anche esperienzialmente.

    LA MAPPA DELLA COSCIENZA

    La mappa della coscienza che Grof ha redatto sulla base di 50 anni di ricerca – forse il suo contributo più importante alla psicologia del profondo – elenca tre livelli fondamentali della nostra mente inconscia, che possiamo esplorare nel viaggio interiore.

    Il primo è personale, biografico, e contiene gli elementi della nostra esperienza di vita che giacciono al di sotto del livello della coscienza. E’ il medesimo di cui parla Freud.

    Il secondo è un livello più profondo che si incontra quando siamo in uno stato non ordinario, e sembra contenere le memorie della propria nascita, e viene chiamato “perinatale”. E’ stato esplorato per la prima volta in psicologia da Otto Rank.

    Attraverso l’esperienza del livello perinatale possiamo direttamente avere accesso ad un livello della psiche ancora più profondo, che Jung ha chiamato inconscio collettivo.

    Le profonde esperienze che possiamo fare a questo livello hanno importanza non solamente in ambito psicologico, ma per la nostra intera concezione di ciò che è la realtà.

    UN PRINCIPIO FONDAMENTALE

    Queste esperienze indicano chiaramente come la coscienza non è meramente un sottoprodotto di processi chimici o fisici nel cervello umano, perché in tali esperienze è possibile avere accesso ad elementi di consapevolezza che non erano entrati precedentemente nelle nostra vita biografica. Implica che la coscienza è un principio fondamentale dell’esistenza. Qualcosa che permea la realtà.

    E’ una visione coerente con le nozioni Buddhiste fondamentali: siamo connessi l’uno con l’altro, e con il resto di ciò che esiste non esclusivamente sul livello materiale, ma a livello della coscienza.

    Negli stati non ordinari, per esempio, le persone hanno provato che possono identificarsi per esempio con la coscienza di un antenato, o anche di un albero.

    Jack Kornfield, uno dei primi psicologi ad andare in oriente come monaco per studiare e praticare direttamente la meditazione Vipassana, scrive nella prefazione di un recente testo di Grof “che offre una psicologia per il futuro, che espande le nostre possibilità umane e che ci riconnette gli uni con gli altri e con il Cosmo….” E continua dicendo “ nel mio addestramento come monaco Buddhista sono stato introdotto per la prima volta alle potenti pratiche del respiro, ed ai regni visionari della coscienza. Mi sento fortunato a trovare nel lavoro di Grof un incontro potente per queste pratiche nel mondo Occidentale.”

    Grof e Kornfield hanno infatti condotto per anni un workshop noto come “Insight and Opening”, che combinava le tecniche della Meditazione Vipassana alla Respirazione Olotropica.

    Io e Pietro abbiamo partecipato più volte a quegli incontri, e abbiamo provato personalmente l’efficacia e il potere trasformativo di questi due metodi congiunti. Come Jack ha detto una volta, queste tecniche “contattano il luogo della propria saggezza interiore”, con una modalità simile in entrambe: portare l’attenzione alle immagini , ai pensieri ed alle emozioni che sorgono nella coscienza, sperimentarle pienamente, e poi, senza giudizio o analisi, lasciarle andare con gentilezza.

    Claudia Panico

    claudia@claudiapanico.com

    www.claudiapanico.com

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