Il calore umano, la convivialità schietta ed estranea alle convenzioni formali caratterizza le relazioni tra gli autori e le autrici di Matrika. Ma in questi intensi giorni di Primavera del 2020, rubati alla routine ben oliata della società dei consumi da un virus sconosciuto denominato Covid 19, due di noi, Andrea Staid e Jerry Diamanti, hanno deciso, per la prima volta, di scambiare due chiacchiere su quello che sta succedendo utilizzando lo strumento video.

Condividiamo questo documento provando anche a mettere in mezzo quello che è passato in loro oltre ai temi sui quali hanno conversato, le emozioni che li hanno attraversati mentre da buoni amici, hanno scelto di “incontrarsi” senza gli abbracci e il contatto spontaneo a cui sono naturalmente inclini…

Jerry –

“Nei giorni precedenti alla registrazione di questo video, mi ero dedicato con cura alla stesura del manuale “Più vicini. Pratiche di consapevolezza e giochi ai tempi della distanza di sicurezza“. Con Andrea ci eravamo visti in tranquillità, pochi giorni prima tra i boschi: fidandoci del nostro buon senso ed evitando di abbracciarci e baciarci come è naturale nel salutarsi tra buoni amici. Prima del video invece ero un pò confuso, poco centrato. Le notizie ricevute poche ore prima, dei corpi dei morti bruciati in strada in alcune città del Sud America mi avevano come staccato letteralmente da terra… Proprio per questo sentivo che la conversazione sarebbe stata priva di filtri, diretta e accessibile a chiunque nonostante gli argomenti impegnativi trattati…

Andrea-

Ormai sono quasi due mesi che non uso la macchina, non vado al supermercato, non prendo aerei per andare a fare conferenze, non mi sposto in treno per andare a insegnare in università e se non fosse che ci sono migliaia di persone che soffrono, milioni rinchiuse in appartamenti piccoli, insalubri e spesso inadeguati per la produzione di socialità, per i detenuti e le detenute ancor più preoccupate e private di libertà, per quelle donne e quegli uomini che si trovano schiacciati ai confini della fortezza Europa, insomma se non fosse per queste tragiche situazioni sarei felice perché una vita più lenta, con meno consumi e più riflessiva fa proprio per me. Altra cosa che mi fa soffrire è la mancanza di scambi ed energie con i miei amici e con i miei cari, siamo costretti a surrogati di presenze che non mi soddisfano e rendono le relazioni meno animali, meno umane. E’ dura non sentire odori, vibrazioni, pelle e non cogliere nel profondo sguardi, reazioni. 

Jerry è proprio uno di quei amici dove nella nostra relazione la fisicità è importante, ma oltre ad essere un buon amico è un biologo e una persona che spesso riesce a trasmettermi benessere, tranquillità, ma non solo, mi aiuta a comprendere cose complesse come l’origine del trauma, della paura, del dolore e quindi ci siamo detti “anche se non fa per noi , proviamo a dialogare con un video a distanza su delle tematiche centrali proprio in questo momento di reclusione e pandemia.”

Tematiche quali: cos’è l’essere umano? Cos’è un trauma, come si genera? Come reagisce il corpo alla pandemia? Come si costruiscono le emozioni? Come si può combattere la paura? E’ possibile costruire il sè nel riconoscimento dell’altro? Il video che puoi vedere qui sotto è risultato della nostra chiacchierata:

 

 

 

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