Si racconta che un missionario cattolico al cospetto delle condizioni di uno slum africano si lamentasse con Dio: “Signore ma non vedi quanta miseria, perché non fai qualcosa? Allora il signore gli rispose: “ma io ho fatto qualcosa, ho fatto te.”
Se ci guardiamo intorno potremmo forse chiederci che fare? E rimanere sconcertanti.

Che fare di fronte alla cecità della guerra, all’incomprensione e alla discordia, alla ripresa della corsa agli armamenti, ai cambiamenti climatici apparentemente inarrestabili, alle crisi globali e allo strapoteredella finanza mondiale, alla siccità, alla misera, alle pandemie, alla fame?
Gli strumenti della ragione non ce la possono fare.
Se ci fermiamo a riflettere ci accorgiamo che quando siamo in pace con noi stessi, non facciamo la guerra, non inquiniamo, non seguiamo falsi bisogni, non cerchiamo di prevalere sull’altro; si tratta di un fatto verificabile da chiunque.

Risulta pertanto evidente che realizzare la pace con sé stessi e aiutare gli altri a farlo sia la via più diretta per contribuire concretamente al miglioramento di questo mondo.
Certamente raggiungere la pace interiore potrebbe rivelarsi una faccenda complessa che richiede il realizzarsi di diverse condizioni.
La proposta di questo breve articolo è che il risveglio sia tra le qualità più significative per favorire la pace interiore.
Diverse sono le metafore che nella storia la saggezza dell’umanità ha usato per sottolineare l’importanza di risvegliarsi; si pensi al mito della caverna di Platone o al Mito dell’eroe di Campbell, alla favola del Re Nudo di Andersen, al monito sciamanico, il mondo è ciò che sogni, fino al termine stesso attribuito al principe Siddharta, Buddha il Risvegliato.

Volendo analizzare nei dettagli il processo di risveglio potremmo individuare un risveglio per cosi dire contestuale e uno strutturale.
Per risveglio contestuale possiamo intendere i numerosi piccoli e grandi risvegli che se siamo fortunati si susseguono nella nostra vita: quando abbiamo un insight, una comprensione improvvisa, quando ci accorgiamo di un dettaglio trascurato, quando scorgiamo una verità oltre le apparenze.
Per risveglio strutturale potremmo identificare un vero e proprio salto di coscienza caratterizzato da un cambio radicale di visione sul mondo e su sé stessi.

A prima vista potrebbe sembrare che il secondo sia di gran lunga più significativo ma ad uno sguardo attento ci accorgiamo che il secondo senza il primo rischia di caratterizzarsi come il più classico dei by pass spirituali. Rischio frequente nei contesti a forte impronta spirituale come le comunità religiose, i movimenti di sviluppo del potenziale umano, i gruppi esperienziali di pratiche meditative o cerimonie tradizionali.

Una certa psicologia ci ricorda che siamo cosi dormienti nel sonno della realtà consensuale da imbatterci costantemente in occasioni di risveglio che, proprio perché frequenti e generalizzate, tendiamo a trascurare.

Pensiamo alla più banale delle situazioni, leggere e rispondere alle email quotidiane. La realtà consensuale vuole che andiamo di fretta, trascuriamo i dettagli, leggiamo senza prestare attenzione, pensando ad altro, rispondiamo cercando di fare il minimo sforzo, massimo rendimento, l’importante è espletare l’incombenza.

Il risveglio potrebbe caratterizzarsi mediante l’impiego di una “seconda attenzione” capace di farci accorgere che dietro quelle poche righe su di uno schermo c’è una persona, un’anima in viaggio che ha condiviso con noi il suo tempo e i suoi pensieri, che avrebbe piacere ad essere ascoltato, compreso e rispettato esattamente come farebbe piacere a noi.
Oppure pensiamo a quando subiamo un torto od una scorrettezza e reagiamo con rabbia, a quando ci sentiamo trascurati e cerchiamo di imporci, in questi casi svegliarci potrebbe voler dire riconoscere il bambino ferito dentro di noi e prendercene cura anziché arrabbiarci con l’altro o anche scorgere l’impotenza negli occhi del nostro aggressore avvertendo così la compassione sgorgare dal nostro cuore.

Pier Luigi Lattuada M.D., Psy.D., Ph. D

djirendra@gmail.com

www.integraltranspersonallife.com

Immagine di  Rémy Ajenifuja

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