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Consciousness development

Spazio di dialogo e condivisione transculturale.

Nella storia l’essere umano ha cercato o è rimasto nella meraviglia del silenzio.

Oggi qualcuno continua ad esplorare… E tu?

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“Con una Grazia Selvaggia” – Introduzione A Matrika Consciousness Development N°16

Il vento di Settembre nel Mediterraneo arriva con le prime mareggiate mentre le porte delle case sbattono, cigolano, stridono, assaggio di tempeste, onde che arriveranno a scuotere la terra, facendola tremare… Cieli che torneranno neri a fondersi, col Mistero, del mare. E non sappiamo, più, se tornerà la neve. Se gli aerei potranno continuare a volare, le rondini a disegnare cerchi nell’azzurro dei cieli agognando l’Africa e noi, comodamente seduti nei dehor delle città europee a fare aperitivi smart, chicchierare del più e del meno, oltraggiando la fame e la sete. Non cercare qui la spiritualità. Non attraverso un vetro. Abbiamo bisogno di toccarci per sentire di essere vivi e mortali, di essere mondo.

Nerezza

Nerezza non è un sogno pan africanistica associato a visioni di futura supremazia, ritorno dall’esilio e coerenza nazionalista e non parla nemmeno di una nerezza afrocentrica, statica ed essenzialista. Non si limita al concetto identitario antagonista associato alle dinamiche dell’identità nelle comunità Afro-diasporiche, e non è una promessa disincarnata e universale di emancipazione. In sintesi, questa nerezza non è una creatura dello Stato o della giustizia. Questa nerezza, pure secreta dalla storia e dalle storie e dai lutti di corpi neri, è l’olio votivo che illumina la fine di un “mondo”, cercando crepe nel vasto territorio umano (l’Anthropos), e promuovendo pratiche decoloniali fuggitive.

14 Giugno 2023

L’estrema trasparenza dormiva nella stiva del buio, quando la cattiveria umana ha rovesciato ogni prospettiva e la paura poi ha consumato lo scempio del tempo.

Conversazioni sul trauma collettivo con Laura Calderón de la Barca

Un’era di incredibili cambiamenti si sta dispiegando sul pianeta Terra: possiamo chiuderci in noi stesse, nelle vecchie culture e paradigmi che ci hanno portato fino a qui, o essere disponibili ad ascoltare donne come Laura Calderon de la Barca, che hanno dedicato parte della loro vita con coraggio e compassione ad esplorare il senso di tanto dolore che ci arriva dal passato. Laura è tra l’altro, una psicoterapeuta di Città del Messico con un Master in Studi sull’Arte del Linguaggio all’Università di Lancaster UK e un dottorato sulle Teorie del Caos e della Complessità applicate alla guarigione collettiva ottenuto all’Università di Sidney Australia. Collabora con il Pocket Project, organizzazione no profit che si dedica allo sviluppo di una cultura che sia capace di comprendere e prendersi cura delle implicazioni del trauma sulla nostra vita personale, sociale ed ecologica.

Natura Cultura

Gli alberi della valle erano come noi, gente anche loro, che non parla, ma sente il caldo e il gelo, gode e soffre, nasce e muore. Primo Levi, Il sistema periodico. Questo articolo vuole essere un piccolo “saggio guida” per la comprensione di un concetto che è quello della pluralità eco-sistemica, ma soprattutto vorrebbe essere un contributo utile alla presa di coscienza che per cambiare il mondo da un punto di vista ecologico e sociale, per salvarci dal “disastro” è necessario un modo differente di guardare e pensare alla “natura.” Negli ultimi anni l’ambiente e la crisi climatica, sono tra i temi più narrati e discussi, come può contribuire l’antropologia a questo dibattito? Raccontando, narrando altri modi di vivere - che per lungo tempo abbiamo erroneamente considerato “primitivi,” “selvaggi”- come possibilità con le quali relazionarsi, condividere, scambiare, ragionare. Molte società mantenendo dei legami di complicità e d’interdipendenza con gli abitanti non umani del mondo hanno saputo preservarsi dal saccheggio irresponsabile del pianeta nel quale gli occidentali si sono impegnati senza sosta negli ultimi tre secoli. Il compito dell’antropologia secondo Philippe Descola non è di dare delle soluzioni certe, ma di mostrare che quello che pare eterno, questo presente nel quale

Viaggiare dentro

L’estate è per molte persone sinonimo di viaggi, di vacanza, di svago. Un’occasione per fare nuove esperienze, per divertirsi e per rilassarsi. Che questo avvenga sdraiati al sole in riva al mare, o scarpinando per sentieri di montagna, o ancora visitando città nuove e ricche di cultura, ogni persona ha un’idea di viaggio che rispecchia il proprio essere.

Che la nostra sia una generazione fatta di colori – Intervista a DenDen

Daniel Zanin lo abbiamo incontrato a due passi dal fiume Stella, in Friuli, presso l’Ecovillaggio “Gaia Terra”. Passava di lì per salutare alcuni suoi amici e portare il suo cuore sotto forma di racconti, poesie e musica. Eravamo nudi ad asciugarci al sole. Essere nudi insieme a persone che non si conoscono a volte rende le relazioni più semplici e chiare. Nella curiosità, fra un canto e l’altro e nel prenderci cura con morbidezza di una ragazza che aveva dolori da sangue mestruale, mi son fatta raccontare da Daniel, DenDen, cosa lo anima con così tanta passione.

Fantasia, celebrazioni, divertimento

Essere Vivi Non sono un po’ eccessive tutte queste celebrazioni religiose presenti nell’antica tradizione Indiana? Siamo fatti così. Festeggiamo la vita. Cerchiamo delle occasioni per esprimere la nostra gratitudine per essere vivi. Cosa ci tiene vivi? Sono i soldi che guadagniamo? È il dottore che ci prescrive potenti antidepressivi per farci dormire? Sono le statistiche nutrizionali del cibo accuratamente processato? Sono gli oggetti che usiamo, la macchina che guidiamo, il figlio che si laurea o la vacanze da sogno che abbiamo pianificato? Il Sole ci tiene in vita, l’aria ci insegna a respirare, l’acqua diviene il principale costituente del corpo, la terra ci sostiene e ci insegna a crescere. Si combinano in molte vie e impariamo ad affrontare le differenti stagioni. Man mano che diventiamo più intimi con Madre Natura, celebriamo una relazione che è evoluta per migliaia di anni. È la maniera in cui festeggiamo l’arrivo di un neonato. Le diciamo: “Grazie per essere con noi”. Una festa religiosa non riguarda una particolare divinità ma la Vita in sé. Le religioni possono essere Organizzate. Il Dharma è invece Organico. Ad un livello superficiale la maggior parte dei nostri riti più antichi e dei Pujas sono dedicati a divinità ma

Risvegliarsi nel quotidiano

Si racconta che un missionario cattolico al cospetto delle condizioni di uno slum africano si lamentasse con Dio: “Signore ma non vedi quanta miseria, perché non fai qualcosa? Allora il signore gli rispose: “ma io ho fatto qualcosa, ho fatto te.” Se ci guardiamo intorno potremmo forse chiederci che fare? E rimanere sconcertanti.

Mitigare il rischio di estinzione per mano dell’Intelligenza Artificiale???

3 righe, 24 parole… Dirette a te ed al mondo: si tratta di una tracotante affermazione d’onnipotenza o di un disperato grido d’aiuto? L’ultima settimana di Maggio del 2023, nel bel mezzo di una serie di catastrofi climatiche che si abbattono in varie parti del pianeta, mentre i politici delle vecchie strutture fondate sulla guerra, tra un proclama su Twitter, un ricevimento e una posa plastica per i fotografi, continuano ad alimentare l’antico abuso rituale tanto caro a noi devoti della delega democratica…  E milioni di umani perpetrano l’ascesa alla piramide sociale, ad “arricchirsi”, svilupparsi, crescere o immaginare di farlo, prendendo parte a strutture che sostengono la costruzione, il traffico di armi e la strage quotidiana chiamata economia nel contendersi ruoli, posizioni o risorse da sfruttare… Una lunga lista di firmatari internazionali sottoscrive questa semplice e sintetica dichiarazione pubblicata dal Center of AI Safety .

Riflessioni sul Risveglio versus Intelligenza artificiale

Scegliamo una volta sola: essere guerrieri o uomini comuni. Non esiste una seconda scelta. Non su questa terra. Carlos Castaneda Sembra che l’intelligenza artificiale stia prendendo, inesorabilmente, sempre più spazio nel panorama culturale della post-modernità, fatto col quale, presto o tardi, l’umanità intera dovrà fare i conti.

Gaia Terra

Ho avuto il piacere di fare un tuffo nell’Ecovillaggio Gaia Terra durante il Festival Internazionale di Contact che ospitano ogni anno. Un ambiente semplice, diretto, con pochi fronzoli ma molto cuore e amore per la Terra. E’ anche vero che la Terra non ti regala niente, infatti le ragazze e i ragazzi che vivono a Gaia Terra, portano il loro sudore, la loro cura e attenzione nei minimi dettagli per poter ritrovare un dialogo sano con la natura che abitano ogni giorno.

Vivere

Puntare a sopprimere del tutto ogni realismo vuol dire vivere. Le strade erano di chi le disselciava, il tempo del dominio si fermò. Senza treni, senza macchine, senza lavoro, senza nessuna forma di energia che soddisfaceva i bisogni più frivoli per deludere i desideri più essenziali, chi era in sciopero della sopravvivenza si abbandonò a reinventare il tempo perduto nelle fabbriche, negli uffici, sui tram, davanti al computer o alla televisione. Si vagabondava, si sognava, si affermava la voglia di vivere.

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